Dissesto a Scanno, stangata Irpef 

L’addizionale comunale con l’aliquota massima applicata su pensioni e stipendi

SCANNO. Arriva la stangata dell’Imposta sul reddito per i pensionati e i dipendenti residenti a Scanno. Da giovedì 1° aprile, su pensioni e buste paga degli scannesi, partirà la trattenuta dell’addizionale comunale, con l’aliquota massima dello 0,8 per cento, a causa del dissesto finanziario del Comune proclamato dall’amministrazione guidata dal sindaco Giovanni Mastrogiovanni. Le pensioni e gli stipendi, dopo la trattenuta dell’addizionale regionale, subiranno un ulteriore prelievo fiscale. L’applicazione della nuova tassa comunale interesserà indistintamente tutte le famiglie, non essendo state previste esenzioni e tantomeno aliquote differenziate per scaglioni. Ciò significa che le famiglie scannesi perderanno in media dai 68 euro annui per redditi di soli 8.500 euro lordi l’anno, 156 euro annui per redditi lordi di 1.500 euro lordi mensili e 520 euro annui per redditi lordi di 5mila euro mensili. La dichiarazione di dissesto finanziario del Comune è stata approvata per la prima volta a novembre del 2019 e, dopo i ricorsi al Tar e al Consiglio di Stato, riproposta nel novembre del 2020 come ordinarlo dal prefetto dell’Aquila, Cinzia Torraco. Sono esentanti dal pagamento dell’Irpef i redditi percepiti dai pensionati inferiori alla soglia di 8mila 125 euro annui, quelli provenienti da fabbricati inferiori a 500 euro annui e redditi da terreni inferiori a 185,92 euro, i redditi da lavoro dipendente inferiori a 8mila euro annui e i redditi da lavoro autonomo inferiori a 4mila 800 euro annui. L’addizionale comunale sarà trattenuta in acconto nell’anno di riferimento, da marzo a novembre, in 9 rate e a saldo nell’anno successivo, da gennaio a novembre, in 11 rate. (m.lav.)
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