"Ditrutto il 70 per centodei beni culturali dell'Aquila"
"Il 70% dei beni culturali de L'Aquila è andato distrutto". E il resto "ancora non lo abbiamo visto" perchè i lavori di recupero "si stanno concentrando soprattutto sul centro storico del capoluogo, che è andato giù tutto". E' la drammatica stima diffusa da Daniel Noviello, responsabile nazionale di Legambiente Protezione Civile, raggiunto telefonicamente da IGN, testata on line del Gruppo Adnkronos. Immediatamente dopo la prima scossa, spiega Noviello, "la protezione civile ci ha attivato immediatamente e ci ha chiesto di supportare tutte le attività necessarie in questa prima fase, che è la più difficile e la più caotica".
Fase in cui, illustra, Legambiente Protezione Civile ha collaborato "per il montaggio delle tendopoli, la distribuzione dei pasti e dell'acqua, e - aggiunge - ci è capitato di andare a recuperare tra le macerie gli effetti personali delle vittime". Il lavoro vero e proprio, "quello del recupero e della messa in sicurezza dei beni mobili dai siti e dai beni contenitori, quali chiese, musei e castelli che sono stati gravemente lesionati dal terremoto" è comunque, "in fase di impostazione". E questa, afferma Noviello, "è la nostra specializzazione di Protezione civile. E questo è quello che ci verrà richiesto per la maggior parte del tempo".
Al momento, spiega Noviello, "in tutti i comuni colpiti che hanno chiese e beni contenitori, le opere saranno identificate, messe in sicurezza, trasportate e messi in magazzini temporanei". "Adesso la sovrintendenza, che coordina e che è l'autorità competente per questo particolare aspetto del patrimonio culturale, si sta concentrando più sul centro dell'Aquila. Purtroppo - aggiunge Noviello - i rilevamenti dopo la prima grave scossa sono andati in malora perchè la scossa di ieri sera ha buttato giù, per esempio, gran parte della Basilica in piazza Duomo che era stata lesionata gravemente. Il transetto, la cupola - chiarisce - sono andati giù del tutto".
Da domenica notte a oggi, Legambiente Protezione Civile si è presa cura anche di episodi dai risvolti più dolorosi. "Ci è capitato di occuparci di una scolaresca di ragazzi dell'Aquila che erano fuori in gita, venti, venticinque ragazzi, che abbiamo dovuto riconsegnare ai genitori. Ma 14 di loro hanno perso i familiari, hanno perso le sorelle". E così, racconta, "abbiamo un pò coordinato anche l'intervento della Croce Rossa con i suoi psicologi". "Dove ti giri e incroci gli occhi delle comunità colpite, della popolazione, vedi occhi rossi e dolore. Per quanto mi riguarda - dice - è l'emergenza emotiva più sconvolgente che abbia mai vissuto".
E qua "il numero delle vittime, degli sfollati e dei dispersi continua a salire". In una panorama disastroso c'è una nota positiva. Al momento, dice Noviello, non è giunta notizia di alcun episodio di sciacallaggio di opere. "Però siamo all'erta perchè in tutte le altre emergenze in cui abbiamo partecipato la storia ci insegna che i beni culturali sono una delle cose più colpite da questi atti". Al momento, spiega Noviello, "in tutti i comuni colpiti che hanno chiese e beni contenitori, le opere saranno identificate, messe in sicurezza, trasportate e messi in magazzini temporanei". "Adesso la sovrintendenza, che coordina e che è l'autorità competente per questo particolare aspetto del patrimonio culturale, si sta concentrando più sul centro dell'Aquila. Purtroppo - aggiunge Noviello - i rilevamenti dopo la prima grave scossa sono andati in malora perchè la scossa di ieri sera ha buttato giù, per esempio, gran parte della Basilica in piazza Duomo che era stata lesionata gravemente. Il transetto, la cupola - chiarisce - sono andati giù del tutto". Da domenica notte a oggi, Legambiente Protezione Civile si è presa cura anche di episodi dai risvolti più dolorosi.
"Ci è capitato di occuparci di una scolaresca di ragazzi dell'Aquila che erano fuori in gita, venti, venticinque ragazzi, che abbiamo dovuto riconsegnare ai genitori. Ma 14 di loro hanno perso i familiari, hanno perso le sorelle". E così, racconta, "abbiamo un pò coordinato anche l'intervento della Croce Rossa con i suoi psicologi". "Dove ti giri e incroci gli occhi delle comunità colpite, della popolazione, vedi occhi rossi e dolore. Per quanto mi riguarda - dice - è l'emergenza emotiva più sconvolgente che abbia mai vissuto". E qua "il numero delle vittime, degli sfollati e dei dispersi continua a salire". In una panorama disastroso c'è una nota positiva. Al momento, dice Noviello, non è giunta notizia di alcun episodio di sciacallaggio di opere. "Però siamo all'erta perchè in tutte le altre emergenze in cui abbiamo partecipato la storia ci insegna che i beni culturali sono una delle cose più colpite da questi atti". Legambiente Protezione Civile non è nuova a questo genere di situazioni. Anche se, precisa Noviello, "l'emergenza insegna, e dalle emergenze si possono migliorare le procedure future".
"Quanto successo in Umbria e Marche -prosegue-, in cui si è posto gravemente il problema dei beni culturali, e poi l'emergenza Molise, ci hanno insegnato e stiamo lavorando in maniera più esperta e consapevole rispetto alle scorse volte". "Corsi di formazione, esercitazioni, fare sistema con tutti i soggetti che concorrono alla messa in sicurezza del patrimonio culturale sicuramente ci fa fare passi avanti", aggiunge il responsabile nazionale dell'associazione, che conclude: "Si può studiare tantissimo, ma poi abbiamo imparato che è sulla pratica che veramente ci si testa e si capisce quali sono ancora i limiti e dove bisogna migliorare. Sicuramente c'è ancora tanto da fare, sicuramente non siamo a un punto di arrivo".
Proprio oggi è arrivato l'appello lanciato attraverso l'Adnkronos, dal professor Francesco Buranelli, segretario della Pontificia commissione per i beni culturali del Vaticano, a tutti i laboratori di restauro d'Italia affinchè adottino un'opera d'arte "mobile", cioè trasportabile, rimasta danneggiata nel sisma. Un appello al quale hanno risposto con un coro di sì, sia i politici, sia le istituzioni che operano nel settore del restauro.
Fase in cui, illustra, Legambiente Protezione Civile ha collaborato "per il montaggio delle tendopoli, la distribuzione dei pasti e dell'acqua, e - aggiunge - ci è capitato di andare a recuperare tra le macerie gli effetti personali delle vittime". Il lavoro vero e proprio, "quello del recupero e della messa in sicurezza dei beni mobili dai siti e dai beni contenitori, quali chiese, musei e castelli che sono stati gravemente lesionati dal terremoto" è comunque, "in fase di impostazione". E questa, afferma Noviello, "è la nostra specializzazione di Protezione civile. E questo è quello che ci verrà richiesto per la maggior parte del tempo".
Al momento, spiega Noviello, "in tutti i comuni colpiti che hanno chiese e beni contenitori, le opere saranno identificate, messe in sicurezza, trasportate e messi in magazzini temporanei". "Adesso la sovrintendenza, che coordina e che è l'autorità competente per questo particolare aspetto del patrimonio culturale, si sta concentrando più sul centro dell'Aquila. Purtroppo - aggiunge Noviello - i rilevamenti dopo la prima grave scossa sono andati in malora perchè la scossa di ieri sera ha buttato giù, per esempio, gran parte della Basilica in piazza Duomo che era stata lesionata gravemente. Il transetto, la cupola - chiarisce - sono andati giù del tutto".
Da domenica notte a oggi, Legambiente Protezione Civile si è presa cura anche di episodi dai risvolti più dolorosi. "Ci è capitato di occuparci di una scolaresca di ragazzi dell'Aquila che erano fuori in gita, venti, venticinque ragazzi, che abbiamo dovuto riconsegnare ai genitori. Ma 14 di loro hanno perso i familiari, hanno perso le sorelle". E così, racconta, "abbiamo un pò coordinato anche l'intervento della Croce Rossa con i suoi psicologi". "Dove ti giri e incroci gli occhi delle comunità colpite, della popolazione, vedi occhi rossi e dolore. Per quanto mi riguarda - dice - è l'emergenza emotiva più sconvolgente che abbia mai vissuto".
E qua "il numero delle vittime, degli sfollati e dei dispersi continua a salire". In una panorama disastroso c'è una nota positiva. Al momento, dice Noviello, non è giunta notizia di alcun episodio di sciacallaggio di opere. "Però siamo all'erta perchè in tutte le altre emergenze in cui abbiamo partecipato la storia ci insegna che i beni culturali sono una delle cose più colpite da questi atti". Al momento, spiega Noviello, "in tutti i comuni colpiti che hanno chiese e beni contenitori, le opere saranno identificate, messe in sicurezza, trasportate e messi in magazzini temporanei". "Adesso la sovrintendenza, che coordina e che è l'autorità competente per questo particolare aspetto del patrimonio culturale, si sta concentrando più sul centro dell'Aquila. Purtroppo - aggiunge Noviello - i rilevamenti dopo la prima grave scossa sono andati in malora perchè la scossa di ieri sera ha buttato giù, per esempio, gran parte della Basilica in piazza Duomo che era stata lesionata gravemente. Il transetto, la cupola - chiarisce - sono andati giù del tutto". Da domenica notte a oggi, Legambiente Protezione Civile si è presa cura anche di episodi dai risvolti più dolorosi.
"Ci è capitato di occuparci di una scolaresca di ragazzi dell'Aquila che erano fuori in gita, venti, venticinque ragazzi, che abbiamo dovuto riconsegnare ai genitori. Ma 14 di loro hanno perso i familiari, hanno perso le sorelle". E così, racconta, "abbiamo un pò coordinato anche l'intervento della Croce Rossa con i suoi psicologi". "Dove ti giri e incroci gli occhi delle comunità colpite, della popolazione, vedi occhi rossi e dolore. Per quanto mi riguarda - dice - è l'emergenza emotiva più sconvolgente che abbia mai vissuto". E qua "il numero delle vittime, degli sfollati e dei dispersi continua a salire". In una panorama disastroso c'è una nota positiva. Al momento, dice Noviello, non è giunta notizia di alcun episodio di sciacallaggio di opere. "Però siamo all'erta perchè in tutte le altre emergenze in cui abbiamo partecipato la storia ci insegna che i beni culturali sono una delle cose più colpite da questi atti". Legambiente Protezione Civile non è nuova a questo genere di situazioni. Anche se, precisa Noviello, "l'emergenza insegna, e dalle emergenze si possono migliorare le procedure future".
"Quanto successo in Umbria e Marche -prosegue-, in cui si è posto gravemente il problema dei beni culturali, e poi l'emergenza Molise, ci hanno insegnato e stiamo lavorando in maniera più esperta e consapevole rispetto alle scorse volte". "Corsi di formazione, esercitazioni, fare sistema con tutti i soggetti che concorrono alla messa in sicurezza del patrimonio culturale sicuramente ci fa fare passi avanti", aggiunge il responsabile nazionale dell'associazione, che conclude: "Si può studiare tantissimo, ma poi abbiamo imparato che è sulla pratica che veramente ci si testa e si capisce quali sono ancora i limiti e dove bisogna migliorare. Sicuramente c'è ancora tanto da fare, sicuramente non siamo a un punto di arrivo".
Proprio oggi è arrivato l'appello lanciato attraverso l'Adnkronos, dal professor Francesco Buranelli, segretario della Pontificia commissione per i beni culturali del Vaticano, a tutti i laboratori di restauro d'Italia affinchè adottino un'opera d'arte "mobile", cioè trasportabile, rimasta danneggiata nel sisma. Un appello al quale hanno risposto con un coro di sì, sia i politici, sia le istituzioni che operano nel settore del restauro.