Docente aquilana protagonista di una mostra al Quirinale 

La professoressa Muzi coordina 21 studenti della Sapienza impegnati come mediatori museali nella sala espositiva

L’AQUILA. Un’aquilana...al Quirinale. Una mostra di arte contemporanea – per la prima volta ospitata nelle austere sale che furono dimora, ieri, di trenta pontefici, poi del re d’Italia e, oggi, del presidente della Repubblica – vede come protagonista la professoressa Antonella Muzi, docente di Didattica del museo e del territorio del corso di laurea magistrale in Storia dell’arte dell’Università La Sapienza di Roma.
In particolare, nell’ambito della mostra “Da io a noi. La città senza confini”, la Direzione generale arte e architettura contemporanee e periferie urbane e l’insegnamento di Didattica del museo e del territorio della facoltà di Lettere e filosofia della Sapienza hanno elaborato un progetto di mediazione didattica. Vi hanno preso parte 21 studenti (selezionati da un gruppo di 80) che hanno seguito un percorso formativo centrato su tematiche museologiche, storico-artistiche e metodologiche sulla didattica dell’arte contemporanea. Durante gli orari di apertura della mostra (che resterà aperta fino al 17 dicembre) gli studenti-mediatori saranno presenti in sala per costruire un dialogo con i visitatori, ascoltarli, suscitarne la curiosità e fornire le chiavi interpretative sulle opere e gli artisti esposti.
«La presenza dei mediatori in sala», spiega la professoressa Muzi, responsabile del progetto educativo e didattico, «serve a costruire un dialogo tra le opere d’arte, gli spazi espositivi, la percezione e il vissuto dei visitatori: in questo modo il pubblico viene posto al centro del processo di conoscenza e scoperta, perché l’arte ha un ruolo formativo globale nei confronti della persona, a qualunque età».
L’insegnamento di cui è titolare la docente aquilana porta, in ambito accademico, l’educazione al patrimonio culturale, la sua conoscenza ai fini della tutela, valorizzazione e trasmissione alle generazioni future.
L’esposizione “Da io a noi. La città senza confini” presenta le diverse declinazioni che gli artisti contemporanei hanno saputo dare del tema delle periferie urbane, in equilibrio precario tra l’essere luoghi di fermento creativo e di degrado sociale e culturale. Diverse sono state le esperienze formative e le collaborazioni che l’insegnamento ha attivato nel corso del tempo. Tra questi, il Polo museale romano, la Galleria nazionale d’arte moderna, i Musei Vaticani, il Maxxi e, appunto, la Direzione generale arte e architettura contemporanee e periferie urbane.
Nella Galleria di Alessandro VII e nelle sale contigue del palazzo del Quirinale sono esposte 22 opere di artisti italiani e internazionali quali Lara Almarcegui, Rosa Barba, Botto & Bruno, Maurizio Cattelan, Gianluca e Massimiliano De Serio, Jimmie Durham, Lara Favaretto, Flavio Favelli, Claire Fontaine, Alberto Garutti, Mona Hatoum, Alfredo Jaar, Francesco Jodice, Adrian Paci, Diego Perrone, Alessandro Piangiamore, Eugenio Tibaldi, Grazia Toderi, Vedovamazzei, Luca Vitone, Sislej Xhafa, Tobias Zielony.
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