Domani presidio della memoria
I comitati: molte morti potevano essere evitate.
L’AQUILA. Il Comitato dei familiari delle vittime della Casa della studente, l’associazione Kabawil e i Comitati cittadini invitano tutti a partecipare al Presidio della memoria, il rituale appuntamento dedicato alle 307 vittime del sisma del 6 aprile. Si terrà alle 18 nell’Accademia di belle arti. Una iniziativa «per non dimenticare, per chiedere che sia fatta luce sulle molte morti che potevano essere evitate, per chiedere giustizia». A testimoniare il valore della memoria sarà Hebe De Bonafini che perse i suoi figli, torturati sotto il vecchio regime argentino. Nata in Argentina nel 1928 Hebe è tra le fondatrici dell’associazione «Madres de Plaza de Mayo», simbolo della resistenza contro il golpe del 1976.
Hebe è stata ricevuta dalle maggiori istituzioni e dai capi di Stato di molti Paesi ed ha avuto riconoscimenti internazionali tra cui il Premio Unesco 1999 per l’Educazione alla Pace e il Premio internazionale consegnato dalla Regione Abruzzo nel 2007. Il Comitato dei familiari dei morti della Casa dello studente (foto) inoltre, levano una protesta. «Quando presero possesso della stanza assegnata, i ragazzi della Casa dello studente iscritti al primo anno», dicono, «furono invitati a versare una somma come deposito cauzionale». «Ad oggi» proseguono «i familiari dei ragazzi, e tra questi anche coloro che sotto le macerie della “Casa” hanno perso i figli, non hanno ricevuto alcun rimborso. Eppure, quei ragazzi non apportarono danni alle stanze. Furono loro, in realtà, a subire un danno, a rischiare la vita, altri a morire. I familiari delle vittime denunciano questa vergogna soltanto per poter segnalare questa grave mancanza di rispetto».
Hebe è stata ricevuta dalle maggiori istituzioni e dai capi di Stato di molti Paesi ed ha avuto riconoscimenti internazionali tra cui il Premio Unesco 1999 per l’Educazione alla Pace e il Premio internazionale consegnato dalla Regione Abruzzo nel 2007. Il Comitato dei familiari dei morti della Casa dello studente (foto) inoltre, levano una protesta. «Quando presero possesso della stanza assegnata, i ragazzi della Casa dello studente iscritti al primo anno», dicono, «furono invitati a versare una somma come deposito cauzionale». «Ad oggi» proseguono «i familiari dei ragazzi, e tra questi anche coloro che sotto le macerie della “Casa” hanno perso i figli, non hanno ricevuto alcun rimborso. Eppure, quei ragazzi non apportarono danni alle stanze. Furono loro, in realtà, a subire un danno, a rischiare la vita, altri a morire. I familiari delle vittime denunciano questa vergogna soltanto per poter segnalare questa grave mancanza di rispetto».