Donna travolta e uccisa, da un bus Arpa?

I carabinieri sequestrano il mezzo, l’autista potrebbe non essersi accorto di nulla. Oggi i funerali a Marana di Montereale

MONTEREALE. Si intravede qualche spiraglio nella nebulosa dinamica dell’incidente stradale che è costato la vita alla 62enne Antonietta Durastante, di Marana di Montereale, travolta e uccisa lunedì scorso da un automezzo lungo la strada 260 Picente.

I carabinieri della Compagnia dell’Aquila, che indagano insieme ai colleghi della locale stazione, hanno sequestrato un autobus ex Arpa, ora Tua. Si tratta, infatti, di un automezzo che ha le caratteristiche compatibili con le gravi lesioni che hanno reso inevitabile la tragedia che gettato nel dramma la famiglia della vittima e l’intera comunità di Marana.

Ieri è stata eseguita l’autopsia, per cui sono stati fissati per questo pomeriggio alle 15, nella chiesa parrocchiale di Sant’Eutizio di Marana di Montereale, i funerali. Saranno in tanti a salutare la donna e a stringersi attorno ai familiari, al marito e al figlio noto commercialista.

La dinamica dell’incidente appare insolita. La donna era uscita di casa per gettare l’immondizia quando è stata travolta da un mezzo il cui conducente non si è fermato. Si è subito capito che probabilmente il mezzo non era una macchina ma un furgone oppure un autobus.

Ora si stanno facendo riscontri e prelievi per chiarire se sulla carrozzeria del mezzo pubblico posto sotto sequestro ci siano tracce di sangue e dei punti di impatto compatibili con un investimento. Ma non può nemmeno escludersi l’ipotesi, avanzata, peraltro, anche subito dopo la tragedia, che il conducente non si sia accorto di quello che era successo, anche per via del fatto che la strada, in quel punto, è scarsamente illuminata.

(g.g.)

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