Droga, alcol e gioco d’azzardo nella Marsica: in 20 anni il Sert apre 3.300 cartelle
Due cittadini su 100 nei comuni considerati a rischio sono iscritti al Sert: la Asl provinciale dell'Aquila segue 690 tossicodipendenti e 210 alcolisti
AVEZZANO
Due cittadini su 100 nei comuni considerati a rischio nella Marsica sono iscritti al Sert per dipendenza da droghe o alcol: attualmente, la Asl provinciale dell'Aquila segue 690 tossicodipendenti e 210 alcolisti. Dalla sua attivazione a oggi, in oltre vent'anni, sono 3.300 le cartelle aperte dal Sert. Un quadro estremamente allarmante al quale si aggiunge la diffusione non controllata di tabagismo, sedentarietà e pessima alimentazione.
La rete messa in piedi per seguire i 210 marsicani con problemi legati all'abuso di bevande alcoliche può contare su 7 club alcologici: 3 ad Avezzano e altri 4 a Carsoli, Capistrello, Scurcola Marsicana e Venere di Pescina. Per il gioco d'azzardo, il Sert assiste 50 pazienti afflitti da questo tipo di dipendenza, spesso dagli effetti devastanti su singoli e famiglie: 3 i gruppi di auto-mutuo-aiuto attivi.
Da oggi, fino a venerdì 7 ad Avezzano, all'Istituto «Ettore Majorana», corso di formazione-incontro «per rafforzare la rete del territorio con famiglie, singoli, istituzioni, volontari e gruppi di sostegno». L'iniziativa del Sert della Asl L'Aquila Sulmona Avezzano, diretto da Adelmo Di Salvatore, mette in campo una consolidata strategia, basata su una Rete di cellule sociali territoriali che, oltre a tossicodipendenza, alcol e gioco d'azzardo, è finalizzata al miglioramento complessivo del benessere della comunità marsicana. Il titolo del corso è «Sensibilizzazione all'approccio ecologico-sociale alla promozione del benessere nella comunità»: obiettivo del corso non è solo incidere sulle problematiche di alcol e droga, ma anche su altri aspetti come fumo, sedentarietà, alimentazione e, in un senso di benessere della comunità ancor più ampio, su etica, gestione tempo libero e spiritualità antropologica. Il metodo è quello di apprendimento mediante lezioni frontali interattive, tenute da tutor, facilitatori (persone con esperienza sul campo) e famiglie e gruppi autogestiti. Gli organizzatori dell'iniziativa puntano ad aumentare il capitale sociale del territorio, coinvolgendo ancor di più le famiglie, facendo leva su competenza, conoscenza e fiducia reciproca.
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