Due case e otto macchine: la bella vita da vicesindaco

Dagli accertamenti bancari spuntano numerosi movimenti di denaro Il gip: «Le operazioni attestano un tenore di vita al di sopra delle entrate»

L’AQUILA. Otto automobili di grossa e piccola cilindrata (Bmw, Mercedes, Smart, Volkswagen, Mini Cooper), presunti prestiti per persone in difficoltà economica, affitto mensile per una casa da “ricomprare” a poco a poco. Una casa in relazione alla quale, come annota il gip Giuseppe Romano Gargarella a pagina 9 dell’ordinanza custodiale, «vi sono forti dubbi sull’effettiva utilizzazione dell’appartamento in esame, destinato a uso foresteria, in realtà quasi mai utilizzato».

LA BELLA VITA. «Gli accertamenti bancari svolti nei confronti di Riga hanno consentito di riscontrare», annota sempre il gip, «numerose movimentazioni attestanti un tenore di vita al di sopra di quello che le entrate avrebbero potuto consentirgli». Si evidenziano, per l’accusa, tre elementi ritenuti di rilevante interesse dal punto di vista delle indagini: «l’acquisto di due unità immobiliari, le frequenti compravendite di autovetture di grossa cilindrata; l’effettuazione di numerosissimi versamenti in contanti».

I CONTI A CONFRONTO. Sono state anche effettuate delle comparazioni tra i conti correnti di Riga e della moglie, con particolare riferimento ai versamenti, a fronte dei prelevamenti dai conti di Mancini. Tanto da far affermare all’accusa che: «Gli accertamenti bancari hanno consentito di verificare che Riga e la moglie hanno operato sui conti correnti agli stessi riconducibili, diversi versamenti in contanti, corrispondenti a prelevamenti in contanti riscontrati in addebito di conti correnti riconducibili a Massimo Mancini e all’impresa Mancini». In particolare, tra i molteplici acquisti di autovetture da parte di Riga ce n’è stato uno che ha attirato l’attenzione dei pm: quello di una Bmw al prezzo di 24.800 euro, per il cui pagamento è stato utilizzato anche un assegno di 15mila euro tratto su un conto corrente dell’imprenditore Simone Lorenzini, il quale, in tal modo, «si sarebbe prestato a un regalo nei confronti di Riga, a fronte del positivo esito, solo 13 giorni prima, della richiesta di indennizzo da 65mila euro per i danni da sisma patiti da un’attività dello stesso Lorenzini», il quale ha parlato di «prestito personale». L’altro imprenditore, Martini, ha dato tre assegni a Riga per un totale di 14mila euro Anche in questo caso, seppure i pagamenti siano stati giustificati come prestiti personali, in realtà, in base alle risultanze delle indagini, celavano il tentativo, da parte dell'imprenditore, di ottenere la benevolenza dell’assessore per avvantaggiarsi nelle attività di 17 appalti.

L’AQUILA CALCIO. La società L’Aquila calcio 1927 «esprime solidarietà al vicepresidente per quanto accaduto. Siamo sicuri che potrà dimostrare ampiamente la piena estraneità ai fatti pur avendo fiducia nella magistratura».

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