Due indagate per lo schianto in galleria
CASTEL DI SANGRO. Ci sono due indagate nel tragico incidente che è costato la vita a Claudio Di Battista, l’insegnante 49enne dell’istituto Alberghiero originario di Roccaraso ma residente da anni a...
CASTEL DI SANGRO. Ci sono due indagate nel tragico incidente che è costato la vita a Claudio Di Battista, l’insegnante 49enne dell’istituto Alberghiero originario di Roccaraso ma residente da anni a Castel di Sangro. Si tratta delle due donne, la studentessa 19enne dell’Alberghiero di Roccaraso e la 70enne anch’ella di Roccaraso che erano alla guida delle auto (un Maggiolone e una Fiat Panda), rimaste coinvolte nello schianto insieme all’altra Fiat Panda del docente. Al momento si tratta di un atto dovuto per poter effettuare l’autopsia che, questa mattina il sostituto procuratore AuraScarsella, che coordina le indagini condotte dai carabinieri di Castel di Sangro, affiderà all’anatomopatologo Ildo Polidoro.
L’accusa è di omicidio stradale, in linea con la nuova legge firmata dal presidente della Repubblica il 23 marzo dello scorso anno che prevede pene molto più pesanti rispetto alla precedente, tra cui il ritiro permanente della patente di guida. Ieri pomeriggio i carabinieri sono tornati all’interno della galleria “Fiore”, sulla statale 17 tra Roccaraso e Castel di Sangro, teatro del tragico impatto, per eseguire ulteriori accertamenti e rilievi sulla base delle testimonianze raccolte. La novità infatti è che ci sarebbero due testimoni oculari, oltre ai diretti protagonisti, che avrebbero assistito ai drammatici momenti dello schianto.
La prima è una 18enne anche lei studentessa dell’Alberghiero, che viaggiava al fianco dell’altra giovane che era alla guida del Maggiolone piombato sulle auto dopo il frontale; il secondo è l’autista del camion che pochi istanti prima dell’impatto sarebbe stato sorpassato da una delle due auto. Testimonianze che potrebbero fare chiarezza su un incidente che, per gli investigatori, è apparso di difficile lettura fin dal primo momento. Proprio perché il Maggiolone piombando sulle due Fiat Panda, avrebbe alterato la posizione delle auto dopo il primo scontro.
«Stavamo percorrendo a velocità moderata la galleria quando ho visto l’auto del professore, che ci precedeva, inchiodare improvvisamente. Poi tanto fumo e un botto tremendo», ha raccontato la 19enne al quinto anno del corso di cucina che, dopo essere uscita da scuola, insieme all’amica stava tornando a casa a Castello, così come lo sfortunato insegnante. «Tante luci e tanti rumori e le sirene dell’ambulanza sempre più vicine. Poi mi sono ritrovata al pronto soccorso».
Le due ragazze nell’impatto hanno riportato diversi traumi e sono ricoverate all’ospedale i Castel di Sangro. Più preoccupante il quadro clinico della 70enne che è stata trasferita al San Salvatore dell’Aquila.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
L’accusa è di omicidio stradale, in linea con la nuova legge firmata dal presidente della Repubblica il 23 marzo dello scorso anno che prevede pene molto più pesanti rispetto alla precedente, tra cui il ritiro permanente della patente di guida. Ieri pomeriggio i carabinieri sono tornati all’interno della galleria “Fiore”, sulla statale 17 tra Roccaraso e Castel di Sangro, teatro del tragico impatto, per eseguire ulteriori accertamenti e rilievi sulla base delle testimonianze raccolte. La novità infatti è che ci sarebbero due testimoni oculari, oltre ai diretti protagonisti, che avrebbero assistito ai drammatici momenti dello schianto.
La prima è una 18enne anche lei studentessa dell’Alberghiero, che viaggiava al fianco dell’altra giovane che era alla guida del Maggiolone piombato sulle auto dopo il frontale; il secondo è l’autista del camion che pochi istanti prima dell’impatto sarebbe stato sorpassato da una delle due auto. Testimonianze che potrebbero fare chiarezza su un incidente che, per gli investigatori, è apparso di difficile lettura fin dal primo momento. Proprio perché il Maggiolone piombando sulle due Fiat Panda, avrebbe alterato la posizione delle auto dopo il primo scontro.
«Stavamo percorrendo a velocità moderata la galleria quando ho visto l’auto del professore, che ci precedeva, inchiodare improvvisamente. Poi tanto fumo e un botto tremendo», ha raccontato la 19enne al quinto anno del corso di cucina che, dopo essere uscita da scuola, insieme all’amica stava tornando a casa a Castello, così come lo sfortunato insegnante. «Tante luci e tanti rumori e le sirene dell’ambulanza sempre più vicine. Poi mi sono ritrovata al pronto soccorso».
Le due ragazze nell’impatto hanno riportato diversi traumi e sono ricoverate all’ospedale i Castel di Sangro. Più preoccupante il quadro clinico della 70enne che è stata trasferita al San Salvatore dell’Aquila.
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