Ecco chi sono i tre giudici del colpo di spugna
Si tratta dello stesso collegio che ha accolto la ricusazione nel processo di Bussi Francabandera ha anche trattato il delitto Fadani e il caso di «Lady Bmw»
L’AQUILA. I tre magistrati che hanno assolto sei dei sette componenti dell’ex commissione Grandi rischi rappresentano un collegio collaudato e formato da magistrati di notevole esperienza cui sono stati affidati casi spinosi sotto il profilo giuridico o comunque di grande richiamo mediatico.
È stato proprio il collegio presieduto da Fabrizia Ida Francabandera,e composto da Carla De Matteis e Marco Flamini, a trattare uno dei casi giudiziari più spinosi in Abruzzo negli ultimi tempi.
Essi, infatti, hanno discusso e accolto la richiesta di ricusazione di un loro autorevole collega, Geremia Spiniello, dal collegio della Corte di Assise nel processo sulla discarica di Bussi. L’istanza di ricusazione era nata da una frase pronunciata da Spiniello che venne interpretata in modo tale da mettere in dubbio i requisiti di terzietà del giudice in quello specifico procedimento.
Francabandera, che con i suoi due colleghi ha studiato le carte del processo molto tempo prima che iniziasse, è presidente di sezione di Corte d’Appello, ufficio nel quale lavora da una decina di anni.
Forse nessuno conosce come lei gli atti del processo Grandi rischi, di cui è stata anche relatrice, e questa consapevolezza le ha permesso di leggere la sentenza con voce ferma, pur immaginando il caos che ci sarebbe stato di lì a poco. Giusto un po’ di affanno per via del dispositivo chilometrico che prevedeva la lettura dei nomi delle parti civili.
Tra i processi più importanti nei quali ha presieduto il collegio c’è stato il giudizio di appello per Ernani Barretta, che confermò la condanna all’imprenditore di Pescosansonesco per le truffe a facoltose donne tedesche, tra cui spicca il raggiro da 7 milioni a «Lady Bmw» Susanne Klatten.
Francabandera ha diretto anche il collegio di appello nel processo-bis per i tre rom accusati dell’omicidio Fadani, un fatto di cronaca avvenuto nel Teramano.
Lo stesso giudice, insieme alla De Matteis, ha trattato anche un caso indirettamente collegato al terremoto ma a lieto fine. Infatti la Corte da lei presieduta ha assolto una ragazza accusata di furto e caduta in depressione per avere perduto a causa del sisma padre e sorella.
Giudice a latere è Carla De Matteis, aquilana ma residente a Pescara, «figlia d’arte», visto che suo padre, Filippo è stato un autorevole giudice d’Appello.Con lei Marco Flamini, altro giudice di grande esperienza sia nella veste di gip che di pm maturata soprattutto nel tribunale di Chieti. Chi lo conosce assicura che si tratta di un magistrato rigoroso come pochi. Tutti giudici di spessore, dunque, ma ora la città piange per il loro verdetto.
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