Ecco l’impianto Cesca da tre milioni di euro

Massa d’Albe, la struttura di compostaggio lavorerà scarti di cibo e potature Contestabile: saranno assunte otto persone e non produrrà inquinamento

MASSA D'ALBE. Scarti di cibo, resti di industrie agroalimentari e potature di giardino si trasformano in compost di qualità attraverso un processo che si rifà alla decomposizione naturale. È questa l'essenza dell'impianto di compostaggio Cesca di Massa d'Albe che nei giorni scorsi ha scaldato gli animi delle associazioni ambientaliste. Domenico Contestabile ha ideato, insieme alla sua società, una struttura ricavata da una porzione di una delle cave della Cesca lungo la Provinciale, a pochi chilometri dal centro abitato di Massa. Il progetto, da 3 milioni di euro, prevede l'assunzione di 8 dipendenti e un indotto molto ampio che crescerà intorno all'impianto. La società ha chiesto di sottoporre la struttura a valutazione impatto ambientale, anche se per questo tipo di centrali non era prevista, e ha ottenuto il parere favorevole.

«Il progetto prevede il recupero e il trattamento di matrici organiche differenziate per la produzione di fertilizzanti organici da riutilizzare in agricoltura anche per le produzioni agricole biologiche», ha spiegato Contestabile, «il progetto, che è un'iniziativa privata e per questo sarà realizzata con fondi della società, mira quindi a sostenere l'impiantistica locale e regionale che, ad oggi non è in grado di soddisfare il fabbisogno territoriale per la gestione delle raccolte differenziate. Nell'attività dell'impianto non verranno utilizzati composti chimici ma solamente insufflazioni d'aria controllandone i tre parametri fondamenti della vita: ossigeno, temperatura e umidità».

L'impianto è stato progettato per svolgere tutte le lavorazioni in ambienti chiusi e dotati di sistema di aspirazione e doppio trattamento dell'aria, abbattendo totalmente le emissioni diffuse. «L'impianto non prevede emissioni di polveri fini», ha continuato Contestabile, «le emissioni di odore saranno estremamente limitate, come dimostrato da uno studio tecnico, e non percettibili all'esterno».

Sull'aumento del traffico sulle strade limitrofe all'impianto, Contestabile ha chiarito che «il flusso veicolare dei tir che arriveranno all'impianto è di circa 3.500 veicoli l'anno, che spalmati su 320 giorni lavorativi comporta un traffico giornaliero di circa 12-15 viaggi al giorno distribuiti sulla fitta rete stradale e autostradale. In una situazione lavorativa provata dal periodo di crisi l'attività dell'impianto potrebbe garantire l'impiego stabile di maestranze locali oltre al notevole ricorso all'indotto rappresentato da artigiani, addetti ai laboratori e trasportatori».

Eleonora Berardinetti

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