Ecosfera, sisma e corruzione: l’indagato Fontana "Pronto a parlare col pm che mi accusa
L’architetto sospettato di corruzione: mai dato nessun incarico sui piani di ricostruzione Dopo l’indagine la sua struttura avvia un accertamento interno sugli atti preparatori
L’AQUILA. «Sono pronto a presentarmi davanti al pubblico ministero che mi accusa».
L’architetto Gaetano Fontana, indagato per corruzione insieme ai colleghi Enrico Nigris e Marco D’Annuntiis, rompe il silenzio e difende a spada tratta il suo operato e quello delle strutture da lui guidate, dalle quali sta per uscire di scena, essendosi dimesso. Ma di fatto restando in sella per gestire l’ordinaria amministrazione. In una nota, il braccio destro del commissario del governo per la ricostruzione Gianni Chiodi ripercorre le tappe della vicenda che già lo ha visto finire sul registro degli indagati, nel marzo scorso, con l’ipotesi di reato di associazione per delinquere nell’ambito dell’inchiesta della procura aquilana sul colosso delle consulenze aziendali Ecosfera.
ECCO LA VERITÀ. «In relazione al susseguirsi di notizie di stampa e illazioni in merito alle indagini in corso, mi trovo costretto a rompere il riserbo doverosamente fin qui osservato», scrive Fontana. «Sin dal primo momento mi sono messo a disposizione del magistrato chiedendo di essere sentito (istanze del 29 marzo 2012 e del 6 giugno 2012). Le perquisizioni dell’11 luglio 2012 sono state eseguite con la massima collaborazione degli uffici della struttura e mia personale, con la messa a disposizione del materiale documentale ritenuto necessario alle indagini, anche tramite consegna successiva di documentazione integrativa».
GLI INCARICHI. Quanto alle consulenze, Fontana afferma che «nessun incarico in materia di piani di ricostruzione e di progetti di riparazione degli edifici danneggiati dal sisma è mai stato dato dalla Struttura tecnica di missione prima e dall’Ufficio di coordinamento della ricostruzione dopo, in quanto non rientranti nelle rispettive competenze. Ogni attività istruttoria posta in essere dalla struttura commissariale è sempre stata improntata al massimo rigore, sia per quel che riguarda l’accertamento dei presupposti di legge, sia per quanto riguarda l’indice di esame delle pratiche, effettuato sulla base di procedure standard, predeterminate e rese pubbliche e in ordine cronologico di presentazione degli elaborati da parte dei Comuni. A tale proposito, va precisato che i piani giunti all’intesa sono 10, mentre per altri 4-5 l’istruttoria risulta sostanzialmente conclusa».
INDAGINE INTERNA. «Ho dato, comunque, disposizioni perché le procedure di analisi dei Piani oggetto di indagini siano attentamente verificate. Si tratta più precisamente delle istruttorie dei piani relativi ai Comuni di Barete e Barisciano concluse con esito positivo; dell’istruttoria del piano relativo alla frazione di Tempera, non resa pubblica, in attesa che la proposta di Piano fosse dal Comune dell’Aquila formalmente trasmessa al commissario; dell’istruttoria del piano relativo al Comune di Ocre pervenuto il 3 luglio 2012 non ancora avviata».
DIMISSIONI. «Le mie dimissioni», prosegue l’architetto Fontana, «sono datate 2 luglio 2012, accettate dal commissario in data 5 luglio 2012. Sono rimasto in servizio per l’espletamento dell’attività ordinaria in osservanza dell’obbligo di legge di un termine di preavviso di due mesi che scade il primo settembre. Consegnerò al commissario, entro la settimana, la relazione conclusiva dell’attività al 30 giugno 2012. Subito dopo, inizierò a usufruire del periodo di congedo ordinario irrinunciabile per legge, restando, naturalmente, reperibile e a completa disposizione del magistrato e del commissario delegato». Fontana si dice talmente sereno da trovare anche il modo di scherzare. «Da ultimo», annota l’architetto indagato per corruzione, «tengo a precisare che la riunione presentata sulla stampa come finalizzata a concordare con i miei fedelissimi la strategia futura, era la semplice assemblea di condominio dell’edificio in cui abito a Roma».
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