Elettrodotto, ripresi i lavori

Operai sui tralicci, i residenti chiamano la polizia.

AVEZZANO. Ripartono a sorpresa i lavori per il contestato elettrodotto di Scalzagallo e gli operai delle Ferrovie tentano di installare i cavi sui mega tralicci, ma vengono fermati dalla polizia locale. Non erano in regola con le norme di sicurezza. Sul posto arrivano anche cittadini e assessori e scoppia la bagarre.

IL BLITZ.
I lavori per la linea ad alta tensione che terrorizza i residenti della zona non sarebbero dovuti ripartire prima del 31 dicembre. Il Comune avrebbe dovuto presentare un ricorso al Consiglio di Stato dopo la decisione del Tar che, accogliendo l’istanza delle Ferrovie, aveva annullato l’ordinanza del sindaco Antonio Floris di sospensione lavori. Il ricorso non è stato però mai consegnato a causa del terremoto.
I termini, grazie al “Decreto Abruzzo”, ma anche a causa dello scenario catastrofico a cui deve ora far fronte il Provveditorato regionale alle opere pubbliche, dovevano slittare con una proroga fino al 31 dicembre. Ieri, però, è accaduto qualcosa di inaspettato e gli operai sono saliti sui tralicci di via Collelongo e hanno iniziato a collegare i cavi del mega impianto da 66mila volts.

LE REAZIONI.
Cittadini e residenti che si sono precipitati sul posto hanno richiesto l’intervento della polizia municipale e della polizia di Stato. I vigili urbani, davanti alla folla inferocita, hanno constatato che non c’erano le necessarie autorizzazioni in materia di sicurezza, le strade vicino ai tralicci non erano state bloccate e le relative comunicazioni ai vigili non c’erano state. Così hanno interrotto i lavori. Ancora per poco, però. Infatti potrebbero riprendere da un momento all’altro. Sono intervenuti anche gli assessori comunali Maurizio Bianchini (Lavori pubblici), Domenico Mancini (Traffico) e Aureliano Giffi (Ambiente), ma le proteste non si sono placate.

L’ACCORDO.
E’ spuntato un accordo di programma tra il Comune e le Ferrovie. Il documento di fatto dà il via libera al proseguimento dei lavori e quindi all’installazione dei cavi. D’altronde il Comune aveva già perso in sede legale il ricorso con la richiesta di sospensiva. Ma la convenzione impegna le Ferrovie dello Stato, entro due anni, a rimuovere la linea e a interrare i cavi. A condizione, però, che il Comune metta a disposizione un milione e seicentomila euro. Altri duecentomila, per arrivare alla somma necessaria, dovrà investirli Rfi (Rete ferroviaria italiana). L’assessore Bianchini ha mostrato il documento ai rappresentanti del comitato, ma secondo i cittadini non è un buon accordo.

La popolazione sostiene che, una volta installati i cavi, non ci sarà più niente da fare. Gli abitanti della zona sono preoccupati per l’elettrosmog causato dalla linea elettrica e per gli effetti sulla salute, oltre che per la svalutazione degli immobili dovuti all’impatto estetico dovuto ai tralicci. Questa mattina, alle ore 11, i residenti incontreranno il sindaco in Comune per affrontare la questione.