Entro fine mese l’ospedale del G8
Protezione civile: quasi ultimate le strutture trasferite dalla Maddalena.
L’AQUILA. Saranno completati a fine giugno i lavori per l’ospedale mobile del G8, che integrerà le tre strutture del San Salvatore riaperte il 29 maggio. A comunicarlo è la Protezione civile, nel periodico “L’Abruzzo e noi”: «L’ospedale trasferito dalla Maddalena all’Aquila sostituirà le strutture installate nella prima fase dell’emergenza dall’Ares Marche, in funzione dal 6 aprile». La struttura mobile del Dipartimento della Protezione civile è costituita da due blocchi collegati tra loro: il primo si avvale di diciassette sale di degenza. Nel secondo blocco trovano posto, invece, le sale operatorie, la rianimazione e una sala di sterilizzazione. «I posti letto a disposizione da fine giugno, quando sarà operativo l’ospedale del G8, saranno almeno 60», assicura la Protezione civile, «in stanze confortevoli dotate di bagno, condizionamento autonomo caldo e freddo e prese per gas medicali.
I moduli, una volta completati, saranno dotati di apparecchiature elettromedicali del San Salvatore e della Protezione civile, mentre degli arredi interni si occuperà la Asl dell’Aquila». Il tutto, puntando sulla sicurezza per i cittadini aquilani e in vista del G8, quando tutti i riflettori del mondo saranno puntati sull’Aquila. «La sicurezza è naturalmente un aspetto particolarmente importante dell’ospedale», affermano i responsabili della Protezione civile, «in caso di spegnimento della rete elettrica ospedaliera, la sala operatoria e la rianimazione resteranno completamente autonome e in grado di intervenire immediatamente con elettricità di emergenza, apparecchiature medicali e vuoto per l’aspirazione».
L’ospedale che verrà approntato per ospitare i Grandi della Terra, è curato anche nei dettagli e nell’architettura: le pareti della struttura sono ignifughe, resistenti al fuoco, mentre il tetto è realizzato in modo tale da sopportare abbondanti nevicate e comunque sollecitazioni di peso dall’esterno. «L’ospedale mobile sarà collegato in due punti alla struttura del San Salvatore», spiega la Protezione civile, «da un lato al reparto degenza, dall’altro alle sale operatorie, con corridoi dotati di zone filtro contro i fumi, in caso di incendio. Queste strutture sono state rimodulate per andare incontro alle esigenze di una città come L’Aquila».
L’organizzazione degli spazi e le priorità di intervento sono stati concordati con la Asl dell’Aquila, nell’ottica di un potenziamento dei servizi sanitari e del ripristino di buona parte dei posti letto e dei servizi, di cui il San Salvatore era dotato prima del terremoto. L’ospedale del G8, con i suoi 60 posti letto, si va ad aggiungere ai 120 riattivati all’interno del San Salvatore, dove sono state riaperte due ale dell’edificio, e agli 80 posti di emergenza messi a disposizione momentaneamente dalla clinica privata Villa Letizia di Preturo, dove vengono effettuati anche gli interventi chirurgici programmati nel tempo. La Asl sta lavorando, intanto, alla ricostruzione di altre parti dell’ospedale, seriamente danneggiate dal sisma.
I moduli, una volta completati, saranno dotati di apparecchiature elettromedicali del San Salvatore e della Protezione civile, mentre degli arredi interni si occuperà la Asl dell’Aquila». Il tutto, puntando sulla sicurezza per i cittadini aquilani e in vista del G8, quando tutti i riflettori del mondo saranno puntati sull’Aquila. «La sicurezza è naturalmente un aspetto particolarmente importante dell’ospedale», affermano i responsabili della Protezione civile, «in caso di spegnimento della rete elettrica ospedaliera, la sala operatoria e la rianimazione resteranno completamente autonome e in grado di intervenire immediatamente con elettricità di emergenza, apparecchiature medicali e vuoto per l’aspirazione».
L’ospedale che verrà approntato per ospitare i Grandi della Terra, è curato anche nei dettagli e nell’architettura: le pareti della struttura sono ignifughe, resistenti al fuoco, mentre il tetto è realizzato in modo tale da sopportare abbondanti nevicate e comunque sollecitazioni di peso dall’esterno. «L’ospedale mobile sarà collegato in due punti alla struttura del San Salvatore», spiega la Protezione civile, «da un lato al reparto degenza, dall’altro alle sale operatorie, con corridoi dotati di zone filtro contro i fumi, in caso di incendio. Queste strutture sono state rimodulate per andare incontro alle esigenze di una città come L’Aquila».
L’organizzazione degli spazi e le priorità di intervento sono stati concordati con la Asl dell’Aquila, nell’ottica di un potenziamento dei servizi sanitari e del ripristino di buona parte dei posti letto e dei servizi, di cui il San Salvatore era dotato prima del terremoto. L’ospedale del G8, con i suoi 60 posti letto, si va ad aggiungere ai 120 riattivati all’interno del San Salvatore, dove sono state riaperte due ale dell’edificio, e agli 80 posti di emergenza messi a disposizione momentaneamente dalla clinica privata Villa Letizia di Preturo, dove vengono effettuati anche gli interventi chirurgici programmati nel tempo. La Asl sta lavorando, intanto, alla ricostruzione di altre parti dell’ospedale, seriamente danneggiate dal sisma.