Esodati, c’è la pensione?
Spiragli per gli ex Finmek dalla legge 208: cauta la Fiom
L’AQUILA. Anche una parte degli esodati della provincia dell’Aquila potrebbe rientrare tra i 6300 ex lavoratori italiani a cui la legge 208 del 2015 dà finalmente la possibilità, con la cosiddetta salvaguardia, di accedere alla pensione. Una buona notizia. Ma vanno prima verificati, secondo la Fiom, i requisiti in possesso delle singole persone.
Il provvedimento che apre le porte all’agognata pensione potrebbe dunque interessare anche diverse aziende della nostra provincia, già chiuse o in stato di crisi, come la Finmek dell’Aquila e di Sulmona, la Presider, la P&A Service, l’Intercompel e la Trafilerie e Zincherie di Celano.
Il segretario generale della Fiom-Cgil Alfredo Fegatelli fa chiarezza sulla situazione e spiega nei dettagli la normativa, invitando i lavoratori a contattare il patronato Inca-Cgil, per verificare la loro posizione.
«In merito al percorso tortuoso degli esodati», precisa Fegatelli, «la legge 208 del 2015 prevede, per i lavoratori posti in mobilità entro il 31 dicembre del 2011, nel limite di 6300 soggetti, la possibilità di accedere a tale salvaguardia, con la possibilità di andare in pensione. Tale provvedimento riguarderebbe anche tutte le lavoratrici e tutti i lavoratori provenienti da aziende cessate o interessate dall’attivazione di procedure concorsuali, a condizione che perfezionino i requisiti per il diritto alla pensione vigenti prima della legge 214 del 2015, entro la fine della mobilità. Il diritto alla pensione può essere perfezionato, limitatamente ai cessati entro il 31 dicembre del 2012, anche entro dodici mesi dalla fine della mobilità», aggiunge Fegatelli, «a patto che vengano versati i contributi volontari».
Fegatelli ricorda anche che le domande di accesso alla salvaguardia devono essere presentate entro e non oltre il primo marzo 2016. Ma prima, per non generare false aspettative e dato che il provvedimento coinvolge solo 6.300 esodati in tutta Italia, vanno condotte le necessarie verifiche sulle singole posizioni lavorative.
«Tale situazione», sottolinea Fegatelli, «potrebbe interessare molte aziende della nostra provincia, come la Finmek dell’Aquila e di Sulmona, la Presider, la Trafilerie e Zincherie di Celano, la P&A Service, l’Intercompel. La Fiom-Cgil ritiene comunque opportuno, al fine di non creare false aspettative, che i lavoratori debbano contattare il patronato Inca-Cgil», conclude il segretario provinciale del sindacato, «al fine di verificare se hanno o meno tali requisiti, con la speranza di poter rientrare nella soglia dei 6.300».
Romana Scopano
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