Ezio Stati si sfoga: pregiudizio accusatorio
Contestate le intercettazioni. La Procura: Angeloni pagava l'attività politica del gruppo
L'AQUILA. Contesta l'interpretazione delle intercettazioni telefoniche, evidenzia di non avere mai fatto affari con nessuno, parla di un pregiudizio accusatorio. Il terzo giorno di sciopero della fame non ha tolto le forze a Ezio Stati. Che si sfoga. L'inchiesta, intanto, va avanti. Secondo l'accusa, Angeloni si interessava alle necessità finanziarie per l'attività politica del gruppo Stati.
Visita di moglie e figlio. Dal giorno dell'arresto, è stata la prima visita in carcere per i familiari. Ezio Stati è rimasto a colloquio con il figlio Giuseppe e la moglie Paola. Stati è da solo in una cella del penitenziario di Costarelle all'Aquila. Anche Daniela ha avuto il permesso di andarlo a trovare, ma ha preferito non farlo.
Lo sfogo. Ezio Stati ha parlato per bocca del proprio legale, l'avvocato Antonio Milo. «Dall'interpretazione delle intercettazioni telefoniche», ha sottolineato, «non emerge alcun elemento di colpevolezza a mio carico. Sono completamente innocente e contesto fermamente la lettura assolutamente inadeguata delle intercettazioni. Non abbiamo mai fatto affari con nessuno, né tantomeno con Abruzzo Engineering. Non mi sono sottratto a rispondere alle domande: 4 ore di interrogatorio nel corso delle quali ho contestato tutti i punti dell'ordinanza. Ho l'impressione che non mi si voglia credere in virtù di un inspiegabile pregiudizio accusatorio».
Nuova richiesta. I legali degli indagati, Milo e Alfredo Iacone, hanno preannunciato una nuova richiesta di scarcerazione. Sarà rivolta al gip Billi già in settimana. Domani dovrebbe essere fissata la data per il ricorso al Tribunale del riesame. Venerdì il gip ha negato la libertà a Ezio Stati e Angeloni, bocciando le istanze degli avvocati, e ha confermato le misure cautelari per gli altri indagati. Così come chiesto dal pm Antonietta Picardi.
Nega anche Angeloni. L'ex deputato di An e Forza Italia non ci sta. Si trova rinchiuso a Regina Coeli e anche lui parla attraverso il proprio legale: «Non ho fatto niente, non ho avuto rapporti con Stornelli e non ho mai lavorato con Abruzzo Engineering».
Rossini su Chiodi. «Il presidente Chiodi? Se ci fosse stato qualcosa si sarebbe proceduto prima». Il procuratore dell'Aquila, Alfredo Rossini, fa capire che non verrà presa in considerazione, per ora, la richiesta del gip di approfondire la questione del rapporto dello studio teramano Chiodi-Tancredi con la società Abruzzo Engineering. Dubbi erano stati sollevati proprio dalla Procura.
Ma l'inchiesta prosegue. La presunta cricca marsicana, in base a quanto ricostruito dalla Squadra mobile di Pescara, ha fatto pressioni per fare assegnare ad Abruzzo Engineering, attraverso la modifica di un'ordinanza del presidente del consiglio, una commissione da un 1,5 milioni di euro per lavori da eseguire dopo il terremoto. Sabatino Stornelli, amministratore delegato della Selex (gruppo Finmeccanica) e «controllore» del 30% delle quote di Abruzzo Engineering, e Angeloni, si sarebbero sdebitati col gruppo Stati con una serie di regalie: una consulenza e un'Audi A4 per Marco Buzzelli, compagno di Daniela, un televisore a Ezio Stati e un anello con diamante all'ex assessore regionale. I cinque sono accusati di corruzione. Stati e Angeloni si trovano in carcere. Buzzelli è ai domiciliari nella sua casa di Avezzano. Stornelli ha l'obbligo di dimora a Roma.
I nuovi dubbi. Emergono dal rapporto della Procura. In particolare dopo una conversazione captata fra Ezio Stati, Marco Buzzelli ed Enzo Angeloni.
Marco: hai ragione... posso parlare io?
Enzo: io voglio sapere il gruppo Stati... politica.
Ezio: sì.
Enzo: quanto ha bisogno in un anno?
Ezio: moh! mi devo fare tutto un conteggio!
Enzo: no! Dimmelo!
Ezio:... a me mi serve... in termini... con Sabatino... possiamo chiudere... Sabatino e poi chiudiamo con te... Lui è a disposizione... e sarà a disposizione... io vorrei sapere...
(si accavallano le voci)
Ezio:...la convenzione... una consulenza...
Enzo:...oddio... io mi sono rotto il c...
Ezio: poi per il resto...
Scrive il giudice: «Le frasi pronunciate lasciano intendere chiaramente, salve diverse successive interpretazioni che allo stato non appaiono ipotizzabili, che Angeloni (ma è chiaro il riferimento anche a Stornelli) si interessi delle necessità finanziarie annue per l'attività politica del gruppo Stati e che l'interlocutore privilegiato in tal senso sia Ezio Stati. Chiaro, dunque, appare il ruolo di Ezio Stati come fulcro, perno essenziale, coordinatore principale dell'assessorato di cui formalmente è investita la figlia».
Altri interrogatori. Sono attesi da domani. Sfileranno in Procura altri testimoni chiamati in causa nel corso degli interrogatori degli indagati. La polizia ha acquisisto documenti informatici nelle abitazioni dei cinque, oltre ad altri atti prelevati alla Securcode di Oricola, azienda che fa capo ad Angeloni. Atti sono stati presi anche negli uffici della Regione, a Pescara e all'Aquila, nella sede di Abruzzo Engineering e in quella della Valle del Giovenco, la scomparsa società di calcio che ha avuto alla presidenza sia Angeloni che Stornelli.
Visita di moglie e figlio. Dal giorno dell'arresto, è stata la prima visita in carcere per i familiari. Ezio Stati è rimasto a colloquio con il figlio Giuseppe e la moglie Paola. Stati è da solo in una cella del penitenziario di Costarelle all'Aquila. Anche Daniela ha avuto il permesso di andarlo a trovare, ma ha preferito non farlo.
Lo sfogo. Ezio Stati ha parlato per bocca del proprio legale, l'avvocato Antonio Milo. «Dall'interpretazione delle intercettazioni telefoniche», ha sottolineato, «non emerge alcun elemento di colpevolezza a mio carico. Sono completamente innocente e contesto fermamente la lettura assolutamente inadeguata delle intercettazioni. Non abbiamo mai fatto affari con nessuno, né tantomeno con Abruzzo Engineering. Non mi sono sottratto a rispondere alle domande: 4 ore di interrogatorio nel corso delle quali ho contestato tutti i punti dell'ordinanza. Ho l'impressione che non mi si voglia credere in virtù di un inspiegabile pregiudizio accusatorio».
Nuova richiesta. I legali degli indagati, Milo e Alfredo Iacone, hanno preannunciato una nuova richiesta di scarcerazione. Sarà rivolta al gip Billi già in settimana. Domani dovrebbe essere fissata la data per il ricorso al Tribunale del riesame. Venerdì il gip ha negato la libertà a Ezio Stati e Angeloni, bocciando le istanze degli avvocati, e ha confermato le misure cautelari per gli altri indagati. Così come chiesto dal pm Antonietta Picardi.
Nega anche Angeloni. L'ex deputato di An e Forza Italia non ci sta. Si trova rinchiuso a Regina Coeli e anche lui parla attraverso il proprio legale: «Non ho fatto niente, non ho avuto rapporti con Stornelli e non ho mai lavorato con Abruzzo Engineering».
Rossini su Chiodi. «Il presidente Chiodi? Se ci fosse stato qualcosa si sarebbe proceduto prima». Il procuratore dell'Aquila, Alfredo Rossini, fa capire che non verrà presa in considerazione, per ora, la richiesta del gip di approfondire la questione del rapporto dello studio teramano Chiodi-Tancredi con la società Abruzzo Engineering. Dubbi erano stati sollevati proprio dalla Procura.
Ma l'inchiesta prosegue. La presunta cricca marsicana, in base a quanto ricostruito dalla Squadra mobile di Pescara, ha fatto pressioni per fare assegnare ad Abruzzo Engineering, attraverso la modifica di un'ordinanza del presidente del consiglio, una commissione da un 1,5 milioni di euro per lavori da eseguire dopo il terremoto. Sabatino Stornelli, amministratore delegato della Selex (gruppo Finmeccanica) e «controllore» del 30% delle quote di Abruzzo Engineering, e Angeloni, si sarebbero sdebitati col gruppo Stati con una serie di regalie: una consulenza e un'Audi A4 per Marco Buzzelli, compagno di Daniela, un televisore a Ezio Stati e un anello con diamante all'ex assessore regionale. I cinque sono accusati di corruzione. Stati e Angeloni si trovano in carcere. Buzzelli è ai domiciliari nella sua casa di Avezzano. Stornelli ha l'obbligo di dimora a Roma.
I nuovi dubbi. Emergono dal rapporto della Procura. In particolare dopo una conversazione captata fra Ezio Stati, Marco Buzzelli ed Enzo Angeloni.
Marco: hai ragione... posso parlare io?
Enzo: io voglio sapere il gruppo Stati... politica.
Ezio: sì.
Enzo: quanto ha bisogno in un anno?
Ezio: moh! mi devo fare tutto un conteggio!
Enzo: no! Dimmelo!
Ezio:... a me mi serve... in termini... con Sabatino... possiamo chiudere... Sabatino e poi chiudiamo con te... Lui è a disposizione... e sarà a disposizione... io vorrei sapere...
(si accavallano le voci)
Ezio:...la convenzione... una consulenza...
Enzo:...oddio... io mi sono rotto il c...
Ezio: poi per il resto...
Scrive il giudice: «Le frasi pronunciate lasciano intendere chiaramente, salve diverse successive interpretazioni che allo stato non appaiono ipotizzabili, che Angeloni (ma è chiaro il riferimento anche a Stornelli) si interessi delle necessità finanziarie annue per l'attività politica del gruppo Stati e che l'interlocutore privilegiato in tal senso sia Ezio Stati. Chiaro, dunque, appare il ruolo di Ezio Stati come fulcro, perno essenziale, coordinatore principale dell'assessorato di cui formalmente è investita la figlia».
Altri interrogatori. Sono attesi da domani. Sfileranno in Procura altri testimoni chiamati in causa nel corso degli interrogatori degli indagati. La polizia ha acquisisto documenti informatici nelle abitazioni dei cinque, oltre ad altri atti prelevati alla Securcode di Oricola, azienda che fa capo ad Angeloni. Atti sono stati presi anche negli uffici della Regione, a Pescara e all'Aquila, nella sede di Abruzzo Engineering e in quella della Valle del Giovenco, la scomparsa società di calcio che ha avuto alla presidenza sia Angeloni che Stornelli.
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