Famiglia da tre giorni senza luce

Protesta a Bazzano. Lo sfogo di Ibrahim: costretto a vivere al buio con mia moglie e due figli piccoli

L’AQUILA. All’inizio di settembre hanno lasciato l’alloggio del progetto Case di Roio 2 per trasferirsi in una casa più grande, a Bazzano. Ma giovedì scorso, all’improvviso, l’Enel ha staccato il contatore lasciando la famiglia, con due bimbe piccole di due anni e sei mesi, completamente al buio. Ciò, nonostante Ibrahim Shkodra avesse regolarmente provveduto a firmare tutti i contratti per l’allaccio di gas, luce e acqua. È la brutta avventura capitata ad una famiglia straniera di sei componenti, da tempo residente in città, che dopo qualche anno trascorso nel progetto Case di Roio ha avuto in assegnazione dal Comune un alloggio più grande. «Il 7 settembre», fa presente Ibrahim Shkodra, «abbiamo firmato il contratto con l’amministrazione comunale e, subito, abbiamo provveduto a fare domanda all’Enel e alla Gran Sasso acqua, per l’allaccio dei contatori. Ma, dopo qualche giorno, all’improvviso ci è stata staccata la luce. Mi sono rivolto all’Enel per chiedere spiegazioni: mi è stato assicurato che il problema sarebbe stato risolto in giornata. E, invece, nonostante la presenza in casa di due bimbe piccole, siamo ancora senza corrente elettrica». Un problema per conservare i cibi, spiega Shkodra, e provvedere alle necessità minime. «Ho sollecitato l’Enel più volte», continua Shodra, «mi è stato detto che esiste un contratto aperto con il precedente inquilino dell’alloggio, che impedisce una nuova intestazione del contatore». Pastoie burocratiche che poco interessano a chi, da cinque giorni, è costretto a mangiare a lume di candela, non certo per romanticismo, ma pura necessità. (m.p.)

©RIPRODUZIONE RISERVATA