Favori a una cooperativa denunciato il sindaco
Scanno, Giammarco accusato di abuso. Indagati anche l’assessore e un dirigente Il capogruppo consiliare Gentile: nessun illecito, siamo perseguitati
SCANNO. Abuso d’ufficio continuato, in concorso. Con queste accuse i carabinieri della compagnia di Castel di Sangro hanno denunciato il sindaco di Scanno, Patrizio Giammarco, il vicesindaco e assessore al Turismo, Cesidio Giansante, e Cesidio Spacone, responsabile dell’area amministrativa del Comune.
Secondo la ricostruzione degli inquirenti, i tre hanno adottato provvedimenti per la stipula di una convenzione per favorire la cooperativa Alto Sagittario. Convenzione finalizzata alla fornitura di servizi - collaborazione con gli uffici comunali, fornitura di personale all'ufficio turistico e di ausiliari del traffico - nel periodo che va dal 2008 al 2011, con successivo rinnovo quinquennale, per un importo di euro 44.999 (Iva compresa) annui. Dagli accertamenti dei carabinieri, coordinati dal capitano Paolo Befera, la cooperativa individuata dall'amministrazione comunale di Scanno non poteva fornire i servizi in convenzione in quanto, iscritta all'albo regionale e non a quello nazione, sarebbe abilitata alla sola gestione di servizi socio-assistenziali, socio-sanitari e socio-educativi. Inoltre il rinnovo quinquennale sarebbe stato adottato senza indire il previsto bando di gara, in violazione della norma del "Codice degli appalti" che vieta ai Comuni l'affidamento diretto per un importo superiore a 200.000 euro. Spacone avrebbe firmato la determina. I due amministratori, invece, la delibera di giunta.
L’inchiesta della Procura di Sulmona è partita dopo un esposto. E nei mesi scorsi i carabinieri hanno sequestrato una serie di atti in municipio. Fin qui le accuse. Tutte da dimostrare.
«Riteniamo di non avere commesso alcun illecito» interviene il vicesindaco Giansante «tutto è stato fatto in trasparenza e in buona fede. Senza far lavorare parenti o amici nella cooperativa».
Più duro Eustachio Gentile, capogruppo di maggioranza al Comune di Scanno. «Ci sentiamo perseguitati», afferma Gentile, «stiamo parlando di una convenzione che dal 1990 ha dato lavoro a sole donne. Sette, otto persone di una cooperativa che lavora anche nell'ambito del sociale. L’altra amministrazione, nel 2006, interruppe il rapporto. Successivamente, anche per contenere le spese, nel 2008 abbiamo rifatto la convenzione. L'anno scorso la convenzione è scaduta e la giunta l'ha prorogata. Quando è stata aperta l'inchiesta, il segretario comunale ha riesaminato l'atto e ha proposto alla giunta una revoca in autotutela, riducendo la proroga della convenzione da cinque anni a un anno. Dando mandato agli uffici competenti di promuovere una pubblica evidenza per il riaffidamento del servizio. Nella trasparenza più totale. Viviamo in uno stato di diritto o di polizia?».
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