Ferragosto, farmacia chiusa
Città mezza giornata senza servizio per un disguido.
L’AQUILA. Un equivoco sui turni, e L’Aquila resta senza farmacia per quasi mezza giornata. Ferragosto di rabbia e di caos per numerosi cittadini costretti a una via Crucis tra le farmacie della città, «nessuna delle quali ha coperto il turno della mattina del 15 agosto», come raccontano, infuriati, al Centro. La città era attesa a una difficile prova del nove sui servizi pubblici funzionanti, e già la protesta di numerosi aquilani sfollati sulla costa aveva costretto l’Arpa a ripristinare i collegamenti festivi anche per la giornata di Ferragosto. La riapertura di alcuni bar ha inoltre permesso ai numerosi turisti che a Ferragosto hanno deciso di varcare la zona rossa accessibile dalla Villa Comunale di poter rinfrescarsi anche in viale Corrado IV, a Pettino e in altre zone della città. Nessuno si sarebbe mai immaginato che il disservizio potesse interessare le farmacie.
E invece, purtroppo, così è stato. Il quadro dei turni, affisso regolarmente davanti alle farmacie del Torrione e di Coppito, prevedeva l’apertura della farmacia di Preturo dalle ore 9 alle 14,30, di Coppito dalle ore 15 alle 20 e del Torrione per la sola reperibilità notturna, quindi solo con ricette urgenti. Ma gli aquilani che sono andati a Preturo hanno trovato la serranda abbassata, oltre a un cartello scritto a penna: «Turno odierno fino alle ore 14 Pizzoli, dalle 13 Torrione e dalle 14 Coppito». A quel punto i cittadini hanno protestato, chiedendo l’intervento dei carabinieri della stazione di Sassa con l’intento di valutare se vi siano gli estremi per un’interruzione di pubblico servizio. «Un fatto assurdo in una città in piena emergenza», ha detto un aquilano cardiopatico ospite di un campo.
«Abbiamo girato mezza città senza meta. Una vergogna, per noi che sopportiamo ancora i danni del terremoto». La segnalazione delle farmacie tutte chiuse è arrivata al vertice dell’Azienda farmaceutica municipalizzata (Afm). Il titolare di quella del Torrione, raggiunto telefonicamente da un collega, intorno a mezzogiorno ha aperto i battenti anticipando il proprio turno di lavoro per coprire, fino alle 15, il «buco» di servizio che si era creato. Ma nel frattempo decine di aquilani erano stati costretti a girare inutilmente per ritirare i farmaci. Nel pomeriggio di sabato sono stati gli stessi carabinieri a confermare che il disguido era sorto da una segnalazione sbagliata dei turni, che poi vengono diffusi ufficialmente dall’Ordine dei farmacisti, che nonostante la grave situazione di emergenza (molte farmacie, soprattutto quelle del centro, sono ancora chiuse) riescono a garantire continuamente i turni. Sempre i carabinieri hanno inoltre sottolineato anche ieri che non c’erano gli estremi per indagare sull’eventuale ipotesi di interruzione di pubblico servizio, e che comunque non era stata presentata alcuna denuncia dai cittadini pur infuriati dalla mezza giornata senza farmacia.
E invece, purtroppo, così è stato. Il quadro dei turni, affisso regolarmente davanti alle farmacie del Torrione e di Coppito, prevedeva l’apertura della farmacia di Preturo dalle ore 9 alle 14,30, di Coppito dalle ore 15 alle 20 e del Torrione per la sola reperibilità notturna, quindi solo con ricette urgenti. Ma gli aquilani che sono andati a Preturo hanno trovato la serranda abbassata, oltre a un cartello scritto a penna: «Turno odierno fino alle ore 14 Pizzoli, dalle 13 Torrione e dalle 14 Coppito». A quel punto i cittadini hanno protestato, chiedendo l’intervento dei carabinieri della stazione di Sassa con l’intento di valutare se vi siano gli estremi per un’interruzione di pubblico servizio. «Un fatto assurdo in una città in piena emergenza», ha detto un aquilano cardiopatico ospite di un campo.
«Abbiamo girato mezza città senza meta. Una vergogna, per noi che sopportiamo ancora i danni del terremoto». La segnalazione delle farmacie tutte chiuse è arrivata al vertice dell’Azienda farmaceutica municipalizzata (Afm). Il titolare di quella del Torrione, raggiunto telefonicamente da un collega, intorno a mezzogiorno ha aperto i battenti anticipando il proprio turno di lavoro per coprire, fino alle 15, il «buco» di servizio che si era creato. Ma nel frattempo decine di aquilani erano stati costretti a girare inutilmente per ritirare i farmaci. Nel pomeriggio di sabato sono stati gli stessi carabinieri a confermare che il disguido era sorto da una segnalazione sbagliata dei turni, che poi vengono diffusi ufficialmente dall’Ordine dei farmacisti, che nonostante la grave situazione di emergenza (molte farmacie, soprattutto quelle del centro, sono ancora chiuse) riescono a garantire continuamente i turni. Sempre i carabinieri hanno inoltre sottolineato anche ieri che non c’erano gli estremi per indagare sull’eventuale ipotesi di interruzione di pubblico servizio, e che comunque non era stata presentata alcuna denuncia dai cittadini pur infuriati dalla mezza giornata senza farmacia.