Festa a piazza Duomo per gli alpini tornati dall’Afghanistan
Riconsegnata al sindaco Cialente la bandiera della città In mostra foto e immagini della missione a Farah
L’AQUILA. In piazza Duomo, nelle due tende militari, le immagini della missione fanno breccia tra mitra e tute mimetiche esposte a beneficio dei curiosi. Poster e teleschermi messi davanti ai carri armati raccontano storie di piccoli e grandi eroi come la soldatessa Irene Ferroni, da Alba Adriatica all’Afghanistan per lavorare a servizio dei piccoli di Farah. Storie di coraggio come quello del caporale Sonia Alfarano, operatore radio spesso impegnata nei punti sensibili della missione. Il 9° Reggimento alpini si racconta così a poche settimane dal rientro dalla missione del contingente italiano in medio oriente.
L’occasione è la cerimonia che il sindaco Massimo Cia lente ha dedicato al Reggimento in una giornata che ha visto la riconsegna, da parte del colonnello Riccardo Cristo ni, della bandiera neroverde che prima del terremoto sventolava sul palazzo civico. Una bandiera che ha accompagnato la spedizione italiana. Alle 16,30 in punto la piazza si divide in due per lasciar sfilare le compagnie con la fanfara a scandire i passi. I primi a entrare sono quelli della 93ª, poi è la volta della 108ª, della 129ª e della 143ª. Arrivano così i gonfaloni dei Comuni dell’Aquila e Antrodoco, che hanno concesso cittadinanza onoraria al Reggimento, e di Isola del Gran Sasso. Chiudono la delegazione i drappi dell’Associazione nazionale alpini. Dal microfono posto di fronte alla chiesa delle Anime Sante, il colonnello Cristoni ripercorre i mesi di missione, da agosto 2012 al 30 marzo scorso. Mesi in cui i soldati hanno costruito pozzi, distribuito generi alimentari, coperte e abiti, hanno giocato con i bambini e le bambine dell'orfanotrofio di Farah, una delle quattro province di Herat. Il colonnello ricorda anche la visita di monsignor Giovan ni D’Ercole e rivolge un omaggio all’Aquila calcio che ha donato ai militari in partenza una maglia autografata da tutti i giocatori rossoblù. «Il nostro è stato un vero gemellaggio», spiega, augurando alla squadra di concludere la stagione sportiva al meglio. Il Reggimento non dimentica, poi, i soldati feriti o caduti, come il maresciallo Luca Polsinelli morto a Kabul il 5 maggio 2006. In piazza alcuni familiari del giovane. Al termine della cerimonia il rientro alla caserma Rossi, con una piccola sfilata nel cuore della città. Tanti gli applausi lungo il corso. Ad accogliere il Reggimento il prefetto Francesco Alecci e tanti esponenti politici e rappresentanti degli enti locali.
Fabio Iuliano
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