Fisco, i beni dell'acqua Santa Croce all'asta Debito da 15 milioni di euro, via libera a Equitalia
I giudici tributari: l'azienda di Canistro (L’Aquila) non ha diritto agli sgravi fiscali post terremoto, in vendita di uffici e stabilimenti per ripagare il debito con l'Agenzia delle Entrate. Lo sponsor del Pescara Calcio non ci sta: "Nessuna decisione sul merito". Ed è pronta alla battaglia, anche perché con questa decisione poterebbe fallire: a rischio 80 posti di lavoro e l'indotto
CANISTRO. La Sorgente Santa Croce s.p.a. deve 15 milioni all'Agenzia delle Entrate e Equitalia è autorizzata a mettere all'asta i beni della società. È la decisione dei giudici tributari sulla querelle tra l'agenzia di riscossione e lo sponsor del Pescara calcio. Oggi la commissione tributaria provinciale dell’Aquila ha respinto il ricorso presentato dalla società di Canistro e cancellato la sospensiva sull’avviso di vendita immobiliare. Ora la Santa Croce rischia di perdere gli uffici e gli stabilimenti. E l'azienda non ci sta: "Dai giudici tributari non è arrivata una decisione sul merito, la competenza è del giudice ordinario".
Il debito con l'Agenzia delle entrate. Al di là delle schermaglie giuridiche, di fatto il giudice ha condannato la Sorgente Santa Croce a pagare un maxi debito (15 milioni di euro) ereditato dalla precedente gestione. L'azienda di Canistro ha sempre sostenuto che il debito fiscale sia di molto inferiore a quello contestato in forza della normativa post-sisma che assicura considerevoli sgravi. Non a caso l'azienda, già in passato, aveva chiesto al Fisco l'applicazione nei propri confronti dei benefici fiscali previsti dalla legge 183 del 2011 in favore dei contribuenti che hanno fruito delle sospensioni di riscossione tributaria e contributiva in conseguenza del sisma. La domanda è stata però sempre respinta.
La decisione della commissione tributaria. E ora per la Sorgente Santa Croce arriva un’altra batosta. La commissione tributaria provinciale dell’Aquila ha infatti respinto il ricorso presentato dall’azienda contro il pignoramento e l’avviso di vendita immobiliare emesso da Equitalia. Il giudice non ha rilevato nessuna censura imputabile alla società di riscossione, che ha svolto le sue attività nel rispetto delle procedure fissate dalla legge. Pertanto, l’avviso di vendita immobiliare non è più sottoposto a sospensione.
L'azienda: "Nessuna decisione sul merito". Ma l'azienda non ci sta e ha diramato una nota per chiarire la sua posizione: "La Commissione tributaria provinciale dell’Aquila ha depositato la sentenza sul giudizio che da molti mesi ormai oppone la Società Sorgente Santa Croce Spa alla direzione provinciale dell’Agenzia delle entrate dell’Aquila dichiarando il proprio difetto di giurisdizione ritenendo competente sulla questione il tribunale ordinario. Nessuna determinazione è stata, pertanto, raggiunta dai giudici tributari in ordine al merito della controversia".
I beni pignorati e messi all'asta. La procedura di esproprio e messa all'asta dei beni dell'azienda di Canistro è cominciata questa estate. Il 7 agosto scorso Equitalia Centro ha trascritto il pignoramento di una porzione del patrimonio immobiliare già peraltro oggetto di iscrizione ipotecaria. L'avviso di vendita è stato pubblicato già a fine agosto sul sito istituzionale entietribunali.kataweb e sull'edizione domenicale del Centro. I pignoramenti riguardano gli uffici per 5 milioni e 643mila euro e gli stabilimenti per 22 milioni e 725mila euro. Le vendite all'incanto erano previste per il 16 ottobre, il 15 novembre e il 19 dicembre all'Aquila.
L'azienda rischia di fallire. Le vendite all'incanto sono state bloccate dalla commissione tributaria, ma ora la procedura fallimentare riprende. E la controversia rischia di portare al fallimento una fabbrica la cui proprietà aveva progetti di rilancio. Sono a rischio 80 posti di lavoro (60 in cassa integrazione) oltre all'indotto.
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