Folla incantata dal presepe vivente
Vigliano, scenario vivacizzato da rappresentazioni di antichi mestieri.
SCOPPITO. Tantissima gente ha partecipato ieri sera alla terza edizione del presepe vivente di Vigliano, una frazione del comune di Scoppito. Le strette vie del paese sono state infatti prese d’assalto dalle persone richiamate dalla degustazione di prodotti tipici, dalle ricostruzioni degli antichi mestieri e dalla stella cometa accesa in cima al monte «Carpinittu». Le vie dalle frazione illuminate dalle fiaccole mentre la stella cometa sembrava appesa in mezzo al cielo, hanno contribuito a rendere ancora più suggestiva la bella serata sebbene freddissima. Organizzata dalla associazione «I Monelli», la manifestazione ha avuto l’appoggio dell’associazione di protezione civile Grisù, che ha curato il servizio d’ordine molto importante visto il grande afflusso. Insieme agli stand con la polenta, le caldarroste, il vino caldo, le pizze fritte e le”cutichelle”, c’erano anche le ricostruzioni degli antichi mestieri.
Insieme al falegname, a”ju ferraru”, alle sarte, alle stiratrici, allo scalpellino alle prese con la pietra bianca che ha reso famose le cave di Vigliano, c’era anche una interessante raccolta di macchine e strumenti di lavoro d’epoca, tutti rigorosamente di provenienza locale. I visitatori hanno potuto accarezzare anche molti asinelli della razza di Martinafranca arrivati da un allevamento della locale frazione di Sella di Corno. Anche quest’anno gli organizzatori sono riusciti a mettere in funzione un forno di due secoli e mezzo fa, forno dal quale veniva sfornata in continuazione la caratteristica pizza con gli sfrizzoli.
A pochi passi di distanza, in una delle tante cantine riaperte per l’occasione, veniva mostrata la tecnica con la quale in passato venivano realizzati i bucatini, avvolgendo con pazienza la pasta intorno ad un sottile filo di paglia. Alla rappresentazione hanno partecipato 80 figuranti, una bella percentuale per una frazione che conta in tutto 250 abitanti. Rispetto alla scorsa edizione l’importante scena della Natività è stata spostata nella parte alta della frazione, proprio sotto la chiesa parrocchiale di San Tommaso Apostolo. San Giuseppe è stato impersonato da Ferdinando Di Carlo, mentre per il ruolo della Madonna è stata scelta la giovane Tamara Prescenzo.
Insieme al falegname, a”ju ferraru”, alle sarte, alle stiratrici, allo scalpellino alle prese con la pietra bianca che ha reso famose le cave di Vigliano, c’era anche una interessante raccolta di macchine e strumenti di lavoro d’epoca, tutti rigorosamente di provenienza locale. I visitatori hanno potuto accarezzare anche molti asinelli della razza di Martinafranca arrivati da un allevamento della locale frazione di Sella di Corno. Anche quest’anno gli organizzatori sono riusciti a mettere in funzione un forno di due secoli e mezzo fa, forno dal quale veniva sfornata in continuazione la caratteristica pizza con gli sfrizzoli.
A pochi passi di distanza, in una delle tante cantine riaperte per l’occasione, veniva mostrata la tecnica con la quale in passato venivano realizzati i bucatini, avvolgendo con pazienza la pasta intorno ad un sottile filo di paglia. Alla rappresentazione hanno partecipato 80 figuranti, una bella percentuale per una frazione che conta in tutto 250 abitanti. Rispetto alla scorsa edizione l’importante scena della Natività è stata spostata nella parte alta della frazione, proprio sotto la chiesa parrocchiale di San Tommaso Apostolo. San Giuseppe è stato impersonato da Ferdinando Di Carlo, mentre per il ruolo della Madonna è stata scelta la giovane Tamara Prescenzo.