Fondazione, i vescovi lasciano la poltrona
Molinari e D'Ercole via dai vertici di Abruzzo solidarietà e sviluppo
L'AQUILA. Erano in tanti a chiedersi cosa ci facessero i due vescovi dell'Aquila nella Fondazione che si occupa di idrogeno e pecore. Nel senso di risparmio energetico e risorse rinnovabili e valorizzazione della zootecnia. La risposta l'hanno data i due presuli, Giuseppe Molinari (presidente) e Giovanni D'Ercole (vicario), che hanno lasciato la poltrona della Fondazione Abruzzo solidarietà e sviluppo, ideata dal professor Fabrizio Traversi.
Una fondazione con prelati e ingegneri, medici e manager, architetti e avvocati nata per intercettare i fondi del sociale (12 milioni) del sottosegretario Giovanardi. Fondi desiderati da più parti, aspetto, questo, che ha interessato anche la Procura della Repubblica. Detto, fatto. Come promesso a ottobre 2010. «L'idrogeno non c'interessa», scrisse D'Ercole annunciando le dimissioni sue e di Molinari. «Né io né lui la volevamo presiedere, appena parte l'attività ci faremo da parte entrambi».
Persi i due presuli, la Fondazione imbarca nuove forze per gli scopi prefissati: «fini di solidarietà» e «iniziative idonee alla elaborazione, progettazione, realizzazione, sviluppo e gestione, nell'appennino abruzzese, anche del distretto delle qualità Diquamont Abruzzo».
D'Ercole ha letto la lettera di dimissioni di Molinari. «Ora che la Fondazione può contare», si legge in una nota, «su un'adeguata articolazione di rete organizzativa e di realtà operative» i vescovi «reputano compiuto il loro compito che, sin dall'inizio, era stabilito come presidenza di terziarietà ovvero di testimonianza per l'avvio organico e armonico. A entrambi i presuli, i soci esprimono riconoscenza e gratitudine, per la loro eccellente e autorevole assistenza, e chiedono di poter continuare a confidare e di contare nel loro apporto e consiglio etico-morale e pastorale».
L'assemblea ha eletto il nuovo presidente, Pierluigi Pollini dell'Università di Teramo ed «esperto» della presidenza del Consiglio; il vicepresidente vicario Gianfranco Cavaliere; il vicepresidente per i rapporti istituzionali Mauro Fattore e la vicepresidente per associazionismo e cooperazione Francesca Valentini. Il cda è stato integrato con Giuseppe Buontempo, presidente dell'Ordine degli psicologi, Dario Chiriacò, presidente dell'Ordine dei medici di Rieti, Alfonso Corneli, commissario Confcooperative, Giorgio Berloffa, presidente Chinesiologi, Paola Federici, presidente Uisp, Salvatore Del Brocco, beni culturali Confcooperative, Angelo Valicante docente, Katia De Vitis, Cinzia Leopardi.
«La segreteria generale», aggiunge la nota di Traversi, «è stata arricchita dalla presenza del viceprefetto Massimo Aloisi vicesegretario generale vicario, della vicesegretaria Angela Crolla, di Angelo Tocchio direttore generale». Conclusione: «L'assemblea ha analizzato programmi in corso, strumenti operativi e scientifici, tecnostrutture, nuovi progetti che rappresentano la trama del tessuto sociale e socioeconomico che la Fondazione sta sviluppando, per offrire un contributo sussidiario al fine di ritessere un modello di rinascita e di ricostruzione locale fondato sulla riscoperta e la valorizzazione delle radici etico-culturali secondo i princìpi e i valori della Dottrina sociale cristiana».
Una fondazione con prelati e ingegneri, medici e manager, architetti e avvocati nata per intercettare i fondi del sociale (12 milioni) del sottosegretario Giovanardi. Fondi desiderati da più parti, aspetto, questo, che ha interessato anche la Procura della Repubblica. Detto, fatto. Come promesso a ottobre 2010. «L'idrogeno non c'interessa», scrisse D'Ercole annunciando le dimissioni sue e di Molinari. «Né io né lui la volevamo presiedere, appena parte l'attività ci faremo da parte entrambi».
Persi i due presuli, la Fondazione imbarca nuove forze per gli scopi prefissati: «fini di solidarietà» e «iniziative idonee alla elaborazione, progettazione, realizzazione, sviluppo e gestione, nell'appennino abruzzese, anche del distretto delle qualità Diquamont Abruzzo».
D'Ercole ha letto la lettera di dimissioni di Molinari. «Ora che la Fondazione può contare», si legge in una nota, «su un'adeguata articolazione di rete organizzativa e di realtà operative» i vescovi «reputano compiuto il loro compito che, sin dall'inizio, era stabilito come presidenza di terziarietà ovvero di testimonianza per l'avvio organico e armonico. A entrambi i presuli, i soci esprimono riconoscenza e gratitudine, per la loro eccellente e autorevole assistenza, e chiedono di poter continuare a confidare e di contare nel loro apporto e consiglio etico-morale e pastorale».
L'assemblea ha eletto il nuovo presidente, Pierluigi Pollini dell'Università di Teramo ed «esperto» della presidenza del Consiglio; il vicepresidente vicario Gianfranco Cavaliere; il vicepresidente per i rapporti istituzionali Mauro Fattore e la vicepresidente per associazionismo e cooperazione Francesca Valentini. Il cda è stato integrato con Giuseppe Buontempo, presidente dell'Ordine degli psicologi, Dario Chiriacò, presidente dell'Ordine dei medici di Rieti, Alfonso Corneli, commissario Confcooperative, Giorgio Berloffa, presidente Chinesiologi, Paola Federici, presidente Uisp, Salvatore Del Brocco, beni culturali Confcooperative, Angelo Valicante docente, Katia De Vitis, Cinzia Leopardi.
«La segreteria generale», aggiunge la nota di Traversi, «è stata arricchita dalla presenza del viceprefetto Massimo Aloisi vicesegretario generale vicario, della vicesegretaria Angela Crolla, di Angelo Tocchio direttore generale». Conclusione: «L'assemblea ha analizzato programmi in corso, strumenti operativi e scientifici, tecnostrutture, nuovi progetti che rappresentano la trama del tessuto sociale e socioeconomico che la Fondazione sta sviluppando, per offrire un contributo sussidiario al fine di ritessere un modello di rinascita e di ricostruzione locale fondato sulla riscoperta e la valorizzazione delle radici etico-culturali secondo i princìpi e i valori della Dottrina sociale cristiana».
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