LELIO DE SANTIS
«Frazioni in stato di degrado»
Secondo il segretario regionale dell’Idv «va sconfitta la lentocrazia»
Lelio De Santis, perché pensa sia necessaria proprio la sua candidatura, viste le altre due?
«Innanzitutto parto da una prospettiva politica: ho accettato di candidarmi perché qui è stato fatto un lavoro importante per estendere e ampliare i confini della coalizione. Un’iniziativa orientata verso il pluralismo culturale. Pensate se le primarie si fossero giocate soltanto all’interno del Partito democratico. Questa mia presenza vuole essere un arricchimento per questa coalizione».
Quali sono le priorità nella ricostruzione, sia nell’ambito pubblico sia in quello privato?
«Per quanto concerne la ricostruzione privata, è sotto gli occhi di tutti quello che è stato fatto. Ma il problema principale riguarda lo stato in cui versano le frazioni, a partire da Paganica, la più grande. Inoltre, la ricostruzione pubblica è letteralmente al palo. È partito nulla o quasi nulla. Ma il problema dipende anche dalla macchina comunale. Talvolta abbiamo già le risorse eppure i lavori sono fermi alla fase progettuale, come ad esempio per la sede unica, per la quale abbiamo 35 milioni già in bilancio senza che siamo riusciti a fare granché sino ad ora. Bisogna fermare la lentocrazia. È un problema di cultura e di impostazioni».
Quali soluzioni adottare per rilanciare il lavoro?
«Resti inteso che l’amministrazione comunale non offre o produce lavoro, ma ha il grande compito di interagire con le aziende del territorio e quel 4% rappresenta un’opportunità importante da rilanciare. Poi giudico prioritario rilanciare le piccole e medie imprese».
Come valorizzare cultura e turismo nel sistema urbano?
«Una sfida fondamentale in chiave progettuale, ma bisogna saper gestire le risorse e le ricchezze di questo territorio». (fab.i.)
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