Fucino, canali a secco Campanello d’allarme per gli agricoltori 

Consorzio di bonifica Ovest: crisi idrica senza precedenti Di Pasquale e Bonaldi tornano a chiedere nuovi investimenti

AVEZZANO. Il Fucino sta affrontando una crisi idrica senza precedenti e il Consorzio di bonifica Ovest lancia un grido d’allarme: l’acqua non basta. Nonostante i vari tentativi per monitorare i canali ed evitare che possano rimanere a secco, la situazione dell’orto d’Italia non migliora. Il presidente Giancarlo Annibale Di Pasquale ha fatto più volte appello al rispetto delle regole e in particolare all’osservazione della norma che vieta di irrigare i campi dalle 5 del sabato alle 6 del lunedì mattina. Nonostante ciò, però, i tanti giorni senza pioggia e le temperature torride stanno creando problemi. Il Consorzio di bonifica ovest, nell’ottica di salvaguardare le riserve di acqua e garantire l’irrigazione ai consorziati, ha mantenuto tutte le strutture aperte, nonostante il rischio di rotture e ha attivato i protocolli della prefettura dell’Aquila, siglati con i sindaci del territorio, per vietare di irrigare nel fine settimana. «Queste misure non sono state sufficienti a ridurre il rischio di carenza idrica», hanno spiegato il presidente Di Pasquale e il direttore Abramo Bonaldi a nome dell’ente, «a queste condizioni l’acqua si può solo tentare di gestire al meglio, ma è evidente che non è abbastanza. La crisi idrica nel Fucino, dovuta a una combinazione di fattori naturali e umani, quali per esempio, i cambiamenti climatici, hanno portato a una diminuzione delle precipitazioni e a un aumento delle temperature medie, riducendo significativamente le risorse idriche disponibili». Il problema quindi resta e si fa sempre più grave. Le misure messe in campo finora rischiano di non essere più sufficienti per gestire il flusso idrico che inizia a scarseggiare. Con l’acqua a disposizione si riesce ad arrivare sì e no all’alba del sabato quando poi scatta il divieto di irrigare. Ma se le condizioni meteo continueranno a essere avverse – cioè con temperature alte e senza precipitazioni – per le prossime settimane si temerà il peggio. Da qui l’appello alle autorità a investire subito nelle infrastrutture per poter garantire l’approvvigionamento idrico necessario ai campi del Fucino. «L’agricoltura nel Fucino dipende fortemente dall’irrigazione», hanno continuato il presidente Di Pasquale e il direttore Bonaldi, «data la natura del terreno e il tipo di colture praticate, tra cui patate, carote, lattuga e altre verdure. Purtroppo la rete di canali di distribuzione dell’acqua, rimasta agli anni ’60, e la mancanza di invasi di accumulo di risorse idriche, ha comportato una diminuzione della produttività agricola con conseguenze economiche significative per gli agricoltori locali. Nel breve e medio termine, il Consorzio di bonifica Ovest, in attesa dell’impianto e dell’invaso, e considerato che le strutture attuali del Fucino sono obsolete, e in alcune parti, soprattutto nella canalizzazione principale, non adeguatamente manutentate, propone agli organi preposti di migliorarne il sistema con la possibilità di aumentare gli accumuli da poter sfruttare in estate, La salvaguardia delle risorse idriche è fondamentale per garantire la sostenibilità dell’agricoltura e il benessere delle comunità locali. Attraverso tecnologie innovative, la pianificazione strategica e la cooperazione tra tutti gli attori coinvolti, è possibile affrontare efficacemente questa emergenza». (e.b.)
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