Fucino, da 50 anni pericoli sulle strade

Dall’Ente Fucino a Consorzio di bonifica, Provincia e Comuni Ecco chi non ha garantito la sicurezza intorno alla piana

AVEZZANO. Tutto ha inizio nel 1855. La tortuosa storia delle strade del Fucino parte dal prosciugamento del lago. I lavori vengono conclusi nel 1876, anche se la fine ufficiale viene decretata il 1° ottobre 1878. C'è subito l'esigenza di realizzare dei collegamenti interni. Nasce una strada di 52 chilometri, che circonda il bacino (ex-proprietà Torlonia) e vengono costruite anche 46 strade rettilinee, parallele e perpendicolari, per un totale di 272 chilometri. La più nota è la Circonfucense. Oltre ai 24 milioni di lire spesi da Torlonia per il prosciugamento, ne vengono impiegati altri 19 per le infrastrutture con 4.000 operai al giorno utilizzati per 24 anni. Le strade non sono accessibili a tutti e all'ingresso di quelle interne ci sono delle guardie con i cappelli marchiati "T" di Torlonia. La svolta arriva nel 1952 quando il bacino passa all'Ente Maremma e Fucino, pagato profumatamente al principe con circa otto miliardi. Per una quarantina di anni si susseguono commissariamenti e gli enti cambiano nome da Ente Fucino a Erssa e poi Arssa. Non cambia però la sostanza. Tutto fa capo alla Regione. È solo nel 1992 che la Regione Abruzzo affida la gestione e la manutenzione ai consorzi fino a quando non viene costituito il Consorzio di bonifica ovest Bacino Liri e Garigliano nel 1997. Inizia una battaglia tra Consorzio e Comuni per la gestione delle strade del Fucino. Una battaglia finalizzata a evitare la gestione che significava investimenti e quindi spese. Il Consorzio aveva ereditato dall'Arssa le strade e se ne occupava grazie ai finanziamenti della Regione. Quando però la Regione chiude i rubinetti il Consorzio chiama a raccolta i Comuni e insieme si pensa a una suddivisione dei ruoli. Il Consorzio può dedicarsi al progetto della depolverizzazione delle strade, e i Comuni alla manutenzione. Alla fine tocca alla Provincia, con un decreto del 21 settembre 2010, classifica come provinciali alcune strade, quelle di collegamento tra i Comuni, come l'Ultrafucense, cioè Strada 19 (Celano, Strada regionale 5, Zuccherificio, Borgo Ottomila, Trasacco, Collelongo e Villavallelonga), la Marruviana o Strada 20 (Avezzano, Borgo Ottomila, San Benedetto, Strada regionale 83 e Pescina), la Circonfucese, cioè strada 22 (Avezzano, Luco dei Marsi, Trasacco, Ortucchio, San Benedetto dei Marsi). Tutte le altre, che non fanno da collegamento tra i Comuni, vengono classificate come comunali. Ancora oggi molti Comuni non hanno firmato la delibera di acquisizione delle strade. Non si tratta semplicemente di una classificazione nominale, ma sostanziale. Infatti molti Comuni si sono visti addossate chilometri di strade senza segnaletica né manutenzione. Il 27 aprile 2011 viene firmato così un protocollo tra amministrazione provinciale e i Comuni di Aielli, Avezzano, Celano, Luco, Trasacco, Cerchio e Ortucchio. La Provincia, nel protocollo, prende l'impegno a finanziare gli interventi e a farsi parte attiva con la Regione nel firmare protocolli di interventi e concordare linee operative opportune per promuovere accordi sulla definitiva sistemazione delle strade fucensi. Nell'occasione viene anche costituito un comitato di vigilanza che sarebbe dovuto intervenire in casi di contrasti o inadempienze e costituito da un delegato dei sindaci e dal presidente della Provincia. Il resto è storia di oggi. I morti sulle strade ci sono come sempre e ora i cittadini si sono mobilitati e stanno raccogliendo firme per chiedere interventi subito.

Pietro Guida

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