Fuoco all’hotel che ospita i profughi a Sulmona
Bruciati parte del cancello dell’Europa park e i vicini cassonetti. Trovate tracce di liquido infiammabile
SULMONA. Un grave gesto intimidatorio e di intolleranza razziale è stato messo in atto da ignoti nei confronti della struttura alberghiera che ospita una cinquantina di profughi. Sia i cassonetti dell’immondizia che parte del cancello laterale dell’Europa Park Hotel sono stati dati alle fiamme utilizzando carburante per auto. L’episodio è avvenuto attorno all’una di notte e soltanto l’intervento dei vigili del fuoco ha evitato che l’incendio assumesse proporzioni più ampie e facesse ulteriori danni. Sul fatto che si tratti di un gesto doloso la squadra Anticrimine del commissariato, intervenuta sul posto per i necessari accertamenti, non ha alcun dubbio. Sia nei pressi dell’area che ospita i cassonetti, sia davanti al rudimentale cancello, sono state ritrovate tracce di liquido infiammabile, e secondo i poliziotti guidati dall’ispettore capo Daniele L’Erario, tutti al lavoro per risalire all’identità degli autori, si tratterebbe di carburante per auto prelevato, molto probabilmente, in qualche distributore della zona. Motivo che ha spinto l’Anticrimine ad allargare il fronte delle indagini: sotto esame i filmati del circuito di videosorveglianza cittadino e le riprese delle telecamere installate nelle pompe di benzina della città per accertare se in quella serata qualcuno ha prelevato carburante con le taniche. Intanto sono stati rafforzati i controlli perché, a detta del personale della cooperativa che gestisce la struttura alberghiera, anche nei giorni precedenti al grave gesto intimidatorio sono state notate strane presenze nelle immediate vicinanze dell’Europa Park Hotel. Si vuole, in questo modo, tenere sotto controllo eventuali presenze estranee e scoraggiare i malintenzionati a replicare simili azioni. L’episodio non è passato inosservato agli ospiti presenti nella struttura, alcuni dei quali, dopo aver chiesto spiegazioni sull’accaduto, sono stati rassicurati dai gestori dell’albergo mettendosi a disposizione per rafforzare i controlli dell’area esterna. Il personale della cooperativa ha anche spiegato ai profughi che il brutto episodio, non ha nulla a che fare con la realtà cittadina e con l’indole ospitale dei sulmonesi. I profughi sono ospitati nella struttura dalla scorsa primavera, quando furono accolti direttamente dal commissario prefettizio. Il gruppo è impegnato in progetti dedicati all’apprendimento della lingua italiana e all’integrazione ed è seguito da un team di esperti. Dal Commissariato fanno sapere che si sta lavorando all’individuazione dei responsabili e già nelle prossime ore potrebbero esserci i primi risultati.
Claudio Lattanzio
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