SCONTRO IN AULA
Gestione rischio sismico Cialente e Riga 3 ore dal gip
L’AQUILA. Nuovo scontro in udienza nell’inchiesta sulla gestione del rischio sismico che vede indagati, ma con richiesta di archiviazione reiterata ieri dal pm, il sindaco Massimo Cialente e l’ex...
L’AQUILA. Nuovo scontro in udienza nell’inchiesta sulla gestione del rischio sismico che vede indagati, ma con richiesta di archiviazione reiterata ieri dal pm, il sindaco Massimo Cialente e l’ex assessore alla Protezione civile Roberto Riga.
Nella giornata di ieri le parti offese, rappresentate dall’avvocato Angelo Colagrande, tra cui il consigliere comunale Vincenzo Vittorini e Pier Paolo Visione, hanno ribadito le loro tesi accusatorie.
Secondo i ricorrenti, i due indagati, nelle vesti di rappresentante locale della Protezione civile e di assessore con lo specifico incarico, avrebbero dovuto predisporre tendopoli, vie di fuga e organizzare una migliore informazione. Questo e altri accorgimenti avrebbero potuto fare in modo che il bilancio della tragedia fosse meno pesante. Insomma, ci sarebbero state delle omissioni. Sono stati anche indicati dei punti, quali per esempio i mercatini e altre aree, quali ipotetici luoghi di raccolta per la gente impaurita dalle scosse del periodo pre-terremoto.
La difesa, rappresentata dall’avvocato Carlo Benedetti, ha ribadito che il piano di Protezione civile era comunque stato approvato dall’ente e, inoltre, la commissione Grandi rischi aveva rassicurato tutti.
Un obbligo di informazione, inoltre, non sarebbe stato ravvisato. La Procura anche ieri ha sostenuto che si potrebbe trattare di inadempienze di natura amministrativa e non penale.
Poi Benedetti ha ricordato che è già stato archiviato un procedimento analogo in seguito a una denuncia presentata dall’associazione «309 Martiri» e per questa ragione non ci può essere un secondo procedimento su una vicenda identica all’insegna del brocardo «Ne bis in idem».
Dopo tre ore il giudice per le indagini preliminari Giuseppe Romano Gargarella ha chiuso l’istruttoria per cui dovrà depositare la sua decisione se archiviare o meno. Si è preso qualche giorno prima di comunicare il verdetto con l’accusa, in astratto, di omicidio colposo plurimo.
(g.g.)
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