Già in azione il servizio d’ordine nazionale
La grande famiglia del Son (Servizio d’ordine nazionale) si è quasi del tutto ricompattata. Ogni anno i volontari giungono da ogni parte d’Italia per vivere l’Adunata nazionale in maniera un po’...
La grande famiglia del Son (Servizio d’ordine nazionale) si è quasi del tutto ricompattata. Ogni anno i volontari giungono da ogni parte d’Italia per vivere l’Adunata nazionale in maniera un po’ diversa rispetto agli altri alpini che vengono solo per fare festa. Coloro che hanno scelto di dedicare il loro tempo a questo servizio, non riuscirebbero probabilmente a vivere un’adunata in maniera differente, perché per loro Adunata vuol dire lavorare insieme. Ed è proprio il lavoro insieme che li rende una famiglia e fa sì che attendano da un anno all’altro la possibilità di rincontrarsi. Fanno parte di raggruppamenti, sezioni e gruppi diversi, ma per quattro o cinque giorni è come se fossero tutti parte dello stesso. Ogni anno i componenti delle varie squadre si ritrovano ed è come se avessero lavorato insieme sino al giorno prima.
Alla mattina dopo l’alzabandiera di rito, che quest’anno viene effettuato insieme ai militari in armi in servizio nella caserma Rossi dove il Son è alloggiato, il comandante Nebiolo e i suoi vice Giusto, Volpi e Zonta distribuiscono i servizi alle varie squadre e da quel momento in poi sono tutti operativi.
L’ufficio veicoli distribuisce le chiavi dei mezzi messi a disposizione dai vari gruppi e utilizzati per portare gli uomini sul loro luogo dove opereranno.
La sala radio di coordinamento del Son si anima delle chiamate delle 25 radio distribuite a tutte le squadre sparse sul territorio, colorite da molteplici dialetti e accenti regionali che comunicano l’avanzamento del loro lavoro: c’è chi verifica il percorso che si effettuerà durante la sfilata, chi va a fare un controllo ai posti tappa, chi lavora alacremente per posizionare la cartellonistica necessaria all’ammassamento della domenica mattina.