udienza del magistrato
Giostra, arrivano gli sconti di pena
Sanzioni ridotte e multa annullata al capitano di Porta Japasseri
SULMONA. Sensibile “sconto di pena” ai capitani e ai figuranti che nel corso della scorsa edizione della Giostra cavalleresca avevano violato il regolamento scatenando le ire del direttivo. A deciderlo il magistrato della Giostra che nell’udienza finale ha abbassato drasticamente le sanzioni proposte dal presidente Emidio Cantelmi, sconfessando il suo operato. Così il capitano del sestiere di Porta Japasseri, Antonio Cinque, che avrebbe dovuto restare due anni fuori dalla manifestazione e pagare 3mila euro di multa, se l’è cavata con una sospensione fino al prossimo 31 agosto e con l’annullamento della sanzione di 3mila euro. I tre componenti del magistrato della Giostra hanno infatti riconosciuto inesistenti le accuse rivolte al capitano di Japasseri in quanto non contemplate nel regolamento. Antonio Cinque era stato accusato di essere entrato arbitrariamente nel campo di gara e di aver abbandonato le tribune nel corso della manifestazione. «Non c’è scritto in nessun articolo del regolamento che i capitani non possano entrare in campo quando non è in corso la gara», spiega l’avvocato Alessandro Scelli, che ha difeso Cinque nel “processo”. «Come non c’è nessuna voce che vieti ai capitani di lasciare le tribune nel corso della manifestazione». La squalifica di otto mesi è stata giustificata con il fatto che Cinque si sia assunto la responsabilità del comportamento dei suoi figuranti. Confermata ma dimezzata la sanzione al cavaliere Daniele Baldassarre e ai figuranti del sestiere Japasseri, che se la sono cavata con soli 250 euro invece dei 500 proposti dal direttivo della Giostra.
Stessa sanzione per l’arciera di Porta Bonomini che ha sfilato con le gambe scoperte e per la chiarina ritorta proposta in corteo da Porta Filiamabili. Claudio Lattanzio
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