Gli investigatori: fenomeno devastante
In due anni truffati circa 36 milioni di euro con il sistema dei falsi bancomat, 55 le persone arrestate
L’AQUILA. L’organizzazione criminale internazionale che clonava carte di credito e bancomat riproducendo perfettamente le mascherine degli sportelli bancomat è stata sgominata grazie al lavoro di un pool interforze composto da polizia di Stato e carabinieri, in particolare dal compartimento di polizia postale di Pescara, dalla sezione di polizia postale di Teramo, dalla squadra mobile della questura di Teramo, supportata dal servizio operativo della polizia di Stato, dal comando dei carabinieri anti-falsificazione monetaria di Roma e dal Nucleo investigativo del gruppo carabinieri di Ostia.
Per i profili di cooperazione internazionale, ci si è avvalsi di Europol e dell’autorità giudiziaria e di polizia della Repubblica di Bulgaria. «Le frodi informatiche rappresentano per la collettività un vero e proprio cancro», ha spiegato nel corso dell’incontro con la stampa il colonnello Alessandro Gentili, responsabile del Nucleo antisofisticazione monetaria dei carabinieri. «Questo tipo di frodi sta superando il sistema “classico” delle rapine, perché meno violenti e allarmanti». Ma anche «più difficili da individuare».
«Le clonazioni di carte di credito e bancomat, ma anche la falsificazione monetaria, rappresentano un fenomeno devastante», ha concluso Gentili, «tutte “attività” nella quali i bulgari stanno diventando particolarmente scaltri e preparati». (m.g.)
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