Gli operatori socio sanitari: «Assumeteci negli ospedali» 

Sit-in per sollecitare lo scorrimento della graduatoria in scadenza a giugno 2025 E la Cgil denuncia: «L’Asl ha di recente richiesto 6 persone alle agenzie interinali»

L’AQUILA. Nelle strutture sanitarie, ospedaliere e territoriali, della provincia dell’Aquila c’è carenza di operatori socio sanitari. Una situazione di emergenza ribadita dalla Cgil durante il presidio che si è svolto ieri all’Emiciclo. Due le richieste: la revisione del piano del fabbisogno del personale della Asl 1, prevedendo l’aumento delle risorse umane necessarie, e quindi lo scorrimento di tutta la graduatoria attualmente vigente, che scadrà a giugno 2025, anche in considerazione dei pensionamenti già avvenuti e di quelli futuri. Dopo la manifestazione di protesta, una delegazione degli idonei della graduatoria del concorso pubblico è stata ascoltata nella conferenza dei capigruppo, con l’impegno del presidente Paolo Gatti a convocare la commissione sanità alla presenza del manager della Asl Ferdinando Romano. Questi i numeri della vertenza: «A seguito dei ricorsi vinti dai ricorrenti, anche davanti al Consiglio di Stato», hanno spiegato il segretario provinciale della Cgil Francesco Marrelli e il segretario della Fp Cgil Anthony Pasqualone, «la graduatoria è stata più volte rielaborata, in ultimo in data 19 febbraio 2024, determinando una composizione di 588 idonei esclusi i vincitori (12). Ad oggi, risulta uno scorrimento fino alla posizione 404 (il che non vuol dire 404 assunzioni, su cui hanno inciso le varie rinunce e/o le assunzioni in altre Asl a cui la graduatoria, su richiesta, è stata ceduta). Il piano di fabbisogno del personale 2023/2025, redatto a maggio 2023, prevedeva un fabbisogno di 544 operatori socio sanitari, di cui 363 a tempo indeterminato e 167 da assumere nel 2023». Nel frattempo si registrano tante criticità: «Solo all’Aquila», sottolineano Marrelli e Pasqualone, «è prevista la presenza degli Oss nei turni notturni, su Avezzano è prevista in 3 reparti (pronto soccorso, ginecologia, geriatria), mentre su Sulmona e Castel di Sangro è prevista solo al pronto soccorso. Nessuna presenza è prevista negli altri reparti, comprese le terapie intensive e sub-intensive, come se le persone ricoverate non abbiano bisogno dell’assistenza socio sanitaria nelle 24 ore. In più, il personale presente è costretto a turni massacranti, a rinunciare a ferie e riposi». Infine, viene denunciato che «nonostante la possibilità di assunzioni (sia a tempo determinato che indeterminato) attingendo dalla graduatoria, «la Asl ha recentemente richiesto 6 unità ad agenzie di somministrazione».
©RIPRODUZIONE RISERVATA