FONTE VETICA
Gran Sasso in fiamme per un barbecue, 6 indagati
A Campo Imperatore si continua a lottare contro le fiamme. Che nella notte hanno sconfinato sul versante di Farindola. I carabinieri forestali a caccia dei responsabili: sotto accusa un fuoco acceso a terra. In azione un Canadair, atteso l'arrivo di un secondo mezzo
L'AQUILA. Sul Gran Sasso si continua a lottare contro le fiamme. È ancora in corso l'incendio che ieri si è sviluppato, a causa di un barbecue, nella piana di Campo Imperatore e che poi ha scavalcato la montagna fino a spostarsi dal versante Aquilano a quello Pescarese. Il rogo sta infatti interessando la zona di Vado di Sole, 1.600 metri di altitudine, al di sopra di Rigopiano, territorio comunale di Farindola. Gravissimo il danno ambientale: il fuoco ha distrutto tutto quello che ha incontrato, in una zona - cuore del Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga - ricca di flora e fauna. In azione un Canadair, atteso l'arrivo di un secondo mezzo.
Via terra stanno operando Vigili del Fuoco, Carabinieri Forestali, Protezione Civile e volontari. Le fiamme, che interessano la faggeta, sono ancora distanti dall'area sotto sequestro in cui ci sono i resti dell'hotel Rigopiano, travolto e distrutto da una valanga lo scorso 18 gennaio, provocando la morte di 29 persone. Quando è scoppiato l'incendio, ieri, nella piana di Campo Imperatore era in corso la 58/ma edizione della Rassegna degli Ovini con decine di migliaia di persone, probabilmente 30 mila. Le fiamme sono partite da un barbecue: sotto accusa un fuoco acceso a terra e poi sfuggito al controllo.
La situazione viene definita «critica» dai Vigili del Fuoco: le fiamme, complici il vento ed il caldo, si stanno propagando rapidamente e si stanno avvicinando alla cima del monte Siella, punto di distacco della valanga che ha travolto e distrutto l'hotel Rigopiano. Personale dei Vigili del Fuoco è stato trasbordato in elicottero per presidiare delle zone impervie dove neanche il Canadair ha potuto effettuare dei lanci. Il denso fumo che si alza dall'area è visibile da gran parte della provincia di Pescara.
La Procura dell'Aquila ha aperto un'inchiesta. Sei le persone identificate e già indagate per incendio colposo. Il rogo, dopo aver interessato le praterie della piana, ha raggiunto e superato la montagna circostante, bruciando prima la pineta e poi la faggeta, fino a raggiungere il versante pescarese. I carabinieri forestali in servizio di vigilanza alla 58/a Rassegna ovini avrebbero intuito il pericolo e provato a spegnere il fuoco prima che fosse troppo tardi, ma senza riuscirci anche a causa del forte vento. L'area dove si trova il punto di innesco è stata individuata, circoscritta e sequestrata. Lunedì, domani, verrà inviata la comunicazione di notizia di reato alla Procura.
La convocazione urgente di un tavolo di crisi, alla presenza degli enti e della Prefettura, per affrontare l'emergenza incendi particolarmente grave in provincia dell'Aquila. È quanto chiede il neopresidente della Provincia, Angelo Caruso, che sollecita misure straordinarie. «Il tavolo è urgente perché c'è bisogno di varare provvedimenti rigorosi per la prevenzione, ma in un tempo di emergenza come questo serve per avere mezzi e misure adeguate. Ad esempio per garantire la disponibilità dei mezzi aerei, indispensabili per interventi efficaci».