Gran Sasso, trovato il cane "vagante". Ora cerca un padrone
Il lagotto romagnolo fotografato il 4 febbraio solo a 2.100 metri di altitudine, è stato prelevato dai carabinieri forestali e affidato a un canile
TERAMO. Dal 4 febbraio non si avevano più notizie di lui, dalla foto che lo riprendeva solo sulla cima del Pizzo di Moscio, a 2.100 metri di altitudine sui Monti del Gran Sasso. Quella foto scattata da Alessandro Scaloni (avvocato anconetano appassionato di montagna) aveva fatto il giro del web scatenando anche non poche polemiche.
E’ stato ritrovato ieri, dopo almeno 17 giorni vissuti in solitaria tra neve e gelo, il lagotto romagnolo protagonista della vicenda, molto spaventato e debilitato. Come sottolineato dall’ente Parco nazionale Gran Sasso Monti della Laga, i carabinieri forestali di Rocca Santa Maria lo hanno ritrovato e dopo aver verificato l’assenza di microchip identificativo, hanno affidato l'animale al servizio veterinario della Asl di Teramo. Ora si trova nel canile di Castelbasso di Castellalto. "Un ringraziamento di cuore", ha dichiarato il presidente del Parco Tommaso Navarra, "va ai carabinieri forestali, sempre in grado di operare utilmente sul territorio, e per la risoluzione dei problemi dai grandi ai piccoli”. Dalla montagna al canile. Ma il lagotto romagnolo “vagante” è ora adottabile.