sette imputati

Grandi rischi a ottobre il processo in appello

L’AQUILA. Comincerà ai primi di ottobre il processo di appello ai 7 scienziati componenti, all’epoca, della Commissione grandi rischi. In primo grado furono condannati a 6 anni di reclusione per...

L’AQUILA. Comincerà ai primi di ottobre il processo di appello ai 7 scienziati componenti, all’epoca, della Commissione grandi rischi. In primo grado furono condannati a 6 anni di reclusione per omicidio colposo e lesioni, con l’accusa di aver dato false rassicurazioni agli aquilani su uno sciame sismico in atto, poi seguìto dalla catastrofe il 6 aprile 2009. Secondo quanto si è appreso si svolgeranno due udienze a settimana, con l’obiettivo di chiudere entro la fine dello stesso mese di ottobre. I primi ricorsi in appello erano stati presentati dagli avvocati difensori oltre dodici mesi fa, nei primi giorni del marzo 2013. I tempi tecnici della Corte hanno portato a fissare l’udienza più di un anno e mezzo dopo. Ancora incerto il giorno dell’esordio, in attesa che venga calendarizzata la prima udienza e inviate le notifiche agli imputati. Il processo è stato il più importante tra quelli scaturiti dagli oltre 200 filoni aperti dopo il sisma per indagare su cause e possibili responsabili dei crolli. Furono condannati in primo grado a sei anni di reclusione per omicidio colposo e lesioni personali colpose Franco Barberi, all’epoca presidente vicario della Commissione grandi rischi, Bernardo De Bernardinis, già vicecapo del settore tecnico del Dipartimento di Protezione civile, Enzo Boschi, all’epoca presidente dell’Istituto di geofisica e vulcanologia, Giulio Selvaggi, direttore del Centro nazionale terremoti,Gian Michele Calvi, direttore di Eucentre e responsabile del Progetto Case, Claudio Eva, ordinario di fisica all’Università di Genova e Mauro Dolce, direttore ufficio rischio sismico di Protezione civile.

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