Grandi rischi bis, scontro in udienza

Nel giorno delle nuove intercettazioni sul mancato allarme il teste Barberi, stizzito dalle parti offese, si alza e se ne va

L’AQUILA. Scontro in aula durante l’incidente probatorio nell’inchiesta Grandi rischi bis, che chiama in causa l’ex capo della Protezione civile Guido Bertolaso, indagato per omicidio colposo plurimo e lesioni colpose il quale ieri ha disertato l’udienza. Una vicenda per la quale la Procura ha chiesto di archiviare ma le parti lese si sono opposte.

Ieri erano previste le audizioni dei sette ex componenti della commissione Grandi rischi, nelle vesti di persone informate sui fatti, già condannate a sei anni di reclusione in primo grado nel filone principale. Un’udienza svolta nel giorno della pubblicazione, sul settimanale L’Espresso, di nuove intercettazioni risalenti ai giorni precedenti lo sciame sismico che anticipò la rovinosa scossa del 6 aprile 2009. Intercettazioni pubblicate sul sito www.ilcentro.it.

Il primo a essere sentito è stato Franco Barberi, il quale ha risposto alle domande dei pm negando che ci fossero state pressioni da parte di Bertolaso in relazione alle rassicurazioni.

Tutto è filato liscio finché gli avvocati delle parti offese non hanno fatto domande che, secondo il suo legale Francesco Petrelli, andavano oltre i limiti già indicati nella convocazione dell’udienza. A quel punto Barberi, sollecitato dallo stesso Petrelli, si è avvalso della facoltà di non rispondere e ha abbandonato l’aula. «Non possimo fare un talk-show», ha commentato l’avvocato Petrelli.

Comunque l’avvocato di parte offesa Angelo Colagrande ha chiesto e ottenuto che nel fascicolo venisse inserito l’articolo del settimanale L’Espresso nel quale sono trascritte le nuove intercettazioni.

Gian Michele Calvi si è limitato a una breve deposizione anche per via del fatto che non è un sismologo mentre Enzo Boschi, Mauro Dolce e Bernardo De Bernardinis si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. De Bernardinis ha comunque aggiunto di confermare quanto da lui riferito nelle udienze del processo. Brevissima la deposizione di Franco Selvaggi, mentre Claudio Eva non si è presentato per via di un’indisposizione.

Nella giornata di ieri era stato convocato per rendere testimonianza anche il predecessore di Bertolaso, Giuseppe Zamberletti, ma il giudice Giuseppe Romano Gargarella, su richiesta dell’avvocato di Bertolaso, ha ritenuto di revocare l’ammissione da egli stesso disposta, circa la deposizione dell’ex ministro che ieri si era presentato puntualmente. Questo sulla base di una interpretazione restrittiva dell’articolo 392 del codice di procedura penale.

Un’udienza, dunque, nella quale non si è raccolto molto materiale probatorio in più rispetto a quello di cui già si disponeva.

Gli atti adesso tornano nelle mani della Procura e in particolare dei sostituti Fabio Picuti e Roberta D’Avolio.

Essi potranno reiterare la richiesta di archiviazione, per la quale ci sarebbe nuova opposizione delle parti offese, disporre nuove indagini oppure comunicare a Bertolaso l’atto di conclusione delle indagini preliminari che preluderebbe alla richiesta di processo.

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