Grandi Rischi, i timori della comunità scientifica

La rivista Science ammonisce: «Se gli esperti venissero condannati troverebbero spazio i ciarlatani». Oggi udienza con le ultime arringhe

L’AQUILA. Anche la rivista scientifica Science, tra le più prestigiose al mondo, si occupa del processo in corso all’Aquila sul terremoto del 2009.

Un resoconto dettagliato, firmato dall’inviato Edwin Cartlidge e intitolato «Scosse di assestamento in aula», è stato pubblicato sull’ultimo numero della rivista insieme ai pareri di diversi esperti secondo i quali una condanna sarebbe «pericolosa». Il lungo articolo parte ricostruendo sia gli eventi che hanno preceduto il terremoto, compresa la riunione della Commissione Grandi Rischi oggetto del processo, sia i vari atti del procedimento penale, riportando i principali pareri tecnici e le testimonianze delle vittime. La conclusione a cui arriva il giornalista è che «la commissione non è accusata di non essere riuscita a prevedere il terremoto, ma di aver condotto una frettolosa e superficiale valutazione dei rischi e di aver presentato incomplete e falsamente rassicuranti scoperte al pubblico». Nonostante la precisazione, alcuni esperti esterni interpellati dalla rivista giudicano comunque pericolosa un’eventuale sentenza di condanna. Willy Aspinall, ad esempio, guidava l’Osservatorio vulcanico dell’isola caraibica di Montserrat, devastata da un’eruzione nel 1997: «L’inchiesta che è seguita non ha portato a processi», spiega l’esperto, «ma l’effetto che ha avuto è stato che gli scienziati più sensibili e informati in seguito si sono rifiutati di dare pareri sull’isola. Se gli scienziati aquilani dovessero essere riconosciuti colpevoli potremmo lasciare spazio ai ciarlatani».

Intanto questa mattina si terrà una delle ultimissime udienze del processo ai sette componenti della commissione Grandi Rischi.

Sono previste le arringhe degli avvocati Filippo Dinacci e Alfredo Biondi, già ministro della Giustizia, che difendono gli imputati Bernardo De Bernardinis, Mauro Dolce e Claudio Eva.

Dopo di loro sarà la volta dell’avvocato dello Stato, citato come responsabile civile, Carlo Sica. Il 22 ottobre sono previste le repliche del pm Fabio Picuti, il quale ha già chiesto la condanna per tutti e sette gli imputati a quattro anni di carcere ciascuno per omicidio colposo plurimo, disastro colposo e lesioni gravi. Successivamente gli avvocati degli imputati potrebbero chiedere le controrepliche. Poi dovrebbe esserci la camera di consiglio che in alternativa potrebbe slittare al 23 ottobre.©RIPRODUZIONE RISERVATA