Grandi Rischi, Selvaggi assolto tira in ballo le pubbliche autorità
Il sismologo: «La lezione da trarre dal terremoto è la debolezza del nostro patrimonio abitativo» Reazioni fredde della politica locale. Pietrucci e Albano: solidarietà e vicinanza ai parenti delle vittime
L’AQUILA. Poche le reazioni da parte della politica aquilana alla sentenza della Cassazione sulla vicenda Grandi rischi che ha mandato assolti in via definitiva i sei componenti della Commissione, condannando solo Bernardo De Bernardinis, all’epoca, nel 2009, vicecapo della Protezione civile guidata da Bertolaso. A Roma, durante l’udienza, c’erano le senatrici Stefania Pezzopane ed Enza Blundo. Subito dopo la pronuncia della Cassazione, il consigliere regionale Pierpaolo Pietrucci e il segretario locale del Pd Stefano Albano sono intervenuti con due note distinte.
Per Pietrucci si tratta di una sentenza «che chiude una vicenda e la chiude dolorosamente. Nel rispetto della giustizia, rimane l’umana sensazione che qualcosa che non doveva essere fatto è stato fatto, o è stato fatto nel modo sbagliato. Non possiamo che stringerci attorno ai parenti e alle persone vicine alle vittime, sapendo che il modo migliore per onorarle e ricordarle è non dimenticare. E lavorare per il meglio».
Albano scrive: «Non era un processo alla scienza, il fatto da appurare era se la popolazione fosse stato indotta a pensare che non ci sarebbe stato nessun sisma. Un fatto preciso. Il popolo aquilano accoglierà questa sentenza con la consueta dignità, quella che abbiamo saputo dimostrare in questi anni terribili. A chi piange le vittime va la nostra vicinanza e solidarietà. Ci sono stati degli errori e delle responsabilità, niente li cancellerà. Dobbiamo trarre da essi la forza per ripartire».
Uno dei sei esperti assolti, Giulio Selvaggi, ha parlato attraverso le agenzie di stampa.
«Si chiude una vicenda lunga e dolorosa», ha detto Selvaggi, commentando la sentenza della Cassazione che ha confermato la sua assoluzione e quella degli altri ricercatori della commissione Grandi rischi. «Rimane un grande rammarico», ha sottolineato. «Questo processo non ha contribuito minimamente a ridurre il rischio sismico nel nostro Paese, rimasto inalterato dal terremoto dell’Aquila».
Per Selvaggi è fondamentale «non perdere la lezione che ci insegna ogni terremoto e che riguarda la debolezza del nostro patrimonio abitativo». È una lezione importante, ha aggiunto, perché «dobbiamo essere preparati al prossimo terremoto» e questo «significa sapere che il luogo in cui si vive è sicuro e sapere che cosa fare in caso di emergenza, come qualsiasi Paese a rischio sismico insegna ai propri cittadini». In questo, per il sismologo «c’è una responsabilità enorme delle pubbliche autorità che hanno la gestione del territorio». Per avere dei modelli di riferimento non bisogna andare troppo lontano, «ai soliti esempi del Giappone, della California: basta vedere», ha rilevato, «quello che si sta facendo oggi a Istanbul, dove si è posto il problema di un futuro terremoto come la priorità di una società».