CIVILE E PENALE
Gravi carenze di personale ma l’arretrato è in calo
L’AQUILA. L’amministrazione della giustizia in Abruzzo ha conseguito «incrementi di produttività e comune di erosioni di arretrato sia nel settore civile (4-5%) che in quello penale (10%) nonostante...
L’AQUILA. L’amministrazione della giustizia in Abruzzo ha conseguito «incrementi di produttività e comune di erosioni di arretrato sia nel settore civile (4-5%) che in quello penale (10%) nonostante le difficoltà non solo materiali, ma anche psicologiche». Ad affermarlo il presidente della Corte d'appello Stefano Schirò, che ha denunciato «le gravi carenze nelle piante organiche» e ha chiesto «solidarietà» vera tra la magistratura e la società civile». Tra le emergenze oltre al pericolo infiltrazioni in chiave ricostruzione dell’Aquila, Schirò ha segnalato l'aumento dei reati legati allo spaccio di droga, della prostituzione e della tratta di donne provenienti dalla Nigeria.
Tra gli altri interventi va segnalato quello del presidente di Anm Abruzzo, Irene Scordamaglia in relazione al problema della corruzione dei politici. «I magistrati», dice, «subiscono gli effetti di una politica ormai priva di autorevolezza perché dimentica dei valori fondanti dello Stato di diritto: il perseguimento del bene comune come sintesi dell’affermazione della libertà e uguaglianza di ogni cittadini che in esso si riconosce; incapace di una visione d’insieme delle funzioni dello Stato e, di conseguenza, inidonea a realizzare un progetto globale di modernizzazione dello Stato. A ciò si aggiunge il fenomeno dilagante della corruzione che inocula altre criticità in un sistema già fallace».
Il presidente dell’Ordine forense aquilano Carlo Peretti, il quale, tra le tante osservazioni, ha convenuto che il numero dei giudici è inadeguato. Emanuela Tatananni (Comitato lavoratori giustizia) ha segnalato i gravissimi problemi, su ogni fronte, dei dipendenti amministrativi, auspicando che le possibili assunzioni vengano fatte solo per concorso.
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