scurcola marsicana
Guerra simulata nell’ex cimitero
Le opposizioni attaccano la giunta: una decisione irrispettosa
SCURCOLA MARSICANA. Guerra simulata nell'ex cimitero di Scurcola e la minoranza attacca l'amministrazione comunale: «È un luogo della memoria e merita il dovuto rispetto». Il paint ball, la guerra con armi giocattolo e proiettili di vernice colorata sta conquistando anche la Marsica, dove vengono organizzati dei veri e propri scontri tra diverse fazioni. Il campo di battaglia, però, non è quello tradizionale ma un ex cimitero in zona Cappuccini, dismesso da anni, che su richiesta dell'associazione PaintBall Marsi è diventato un terreno per incontri-scontri a suon di vernice.
«In sede di consiglio è stato discusso il rinnovo della concessione di affidamento dell'area all'associazione definita sportiva e culturale», hanno spiegato i consiglieri d'opposizione Anna Fasciani e Maria Olimpia Morgante, «secondo quanto stabilito dall'accordo quest'ultima aveva il compito di valorizzare l'area, ma solo di recente si è scoperto che viene utilizzata come campo di battaglia». Le guerre simulate, che stanno riscuotendo molto successo in Italia, si combattono quindi tra i viali del vecchio cimitero che è stato chiuso ormai da anni. Secondo le rappresentanti della minoranza, però, questa concessione «ha del grottesco» e per questo hanno presentato una mozione al sindaco di Scurcola, Vincenzo Nuccetelli e alla giunta, manifestando il loro disappunto circa la scelta operata dalla amministrazione e chiedendo «la revoca immediata della concessione in favore dell'associazione». Secondo Fasciani e Morgante: «anche se l’area risulti completamente dismessa-bonificata da anni essa è comunque un “luogo della memoria” che esige il dovuto rispetto per ciò che ha rappresentato per le antiche generazioni di Scurcola e pertanto appare del tutto inopportuno l’uso che oggi se ne fa autorizzato da questa amministrazione. Ci aspettiamo dall'amministrazione», hanno concluso le due consigliere, «una precisa presa di posizione perché non è tollerabile che un ex cimitero sia ridotto a teatro di giochi goliardici, peraltro di dubbia valenza educativa e culturale».
Eleonora Berardinetti
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