Hacker, l’Asl schiera super esperti Arriva anche l’ex ministra Severino 

Scelta come avvocato per il procedimento penale contro ignoti nel quale l’azienda è parte offesa  È il secondo grande nome dopo Celotto, chiamato sul fronte della violazione della privacy dei pazienti

L’AQUILA. Un altro grande nome arriva all’Aquila per aiutare l’Asl a fronteggiare le conseguenze del violento attacco hacker e della grave violazione della privacy di pazienti e dipendenti. È l’ex ministra della Giustizia Paola Severino, tornata alla sua attività di avvocato, ingaggiata come super esperta dall’azienda sanitaria dell’Aquilano per farsi rappresentare nel procedimento penale in corso.
L’Asl di Avezzano, Sulmona e L’Aquila è infatti parte offesa nell’inchiesta aperta dalla Procura dopo lo scoppio della guerra informatica, venuta a galla con il blocco totale dei sistemi aziendali all’inizio dello scorso mese di maggio. Attacco, questo, rivendicato dal gruppo di cybercriminali “Ransomware Monti” che nei giorni successivi ha pubblicato sul proprio sito blog sul dark web – quindi alla mercé di tutti, anche malintenzionati – milioni di documenti sottratti dall’archivio Asl, tra cui cartelle cliniche e referti medici, per un totale di 522 Gigabyte di materiale sensibile. Mentre i sistemi informatici aziendali sembrano essere tornati alla normalità, negli ultimi giorni la Asl ha convocato gli utenti a rischio per le conseguenze della violazione della privacy, anche con lo scopo di sensibilizzarli.
UNA FIGURA DI PRIMO LIVELLO
Severino non è soltanto l’ex ministra della Giustizia del governo Monti, che ha dato il proprio nome alla nota legge per la prevenzione e la repressione della corruzione nella pubblica amministrazione. È infatti anche docente universitaria, è stata preside di facoltà e rettrice dell’ateneo Guido Carli e vice presidente della Luiss. Ma da avvocato penalista è stata anche legale in famosi processi, da quello sulla Cirio a quello sull’Enimont, fino a quelli per la strage di via d’Amelio e al nazista Erich Priebke, difendendo o assistendo personalità come Romano Prodi e Cesare Geronzi e aziende come Eni, Enel e Telecom. Dal 2021 è inoltre presidente della Scuola nazionale dell’amministrazione, che proprio nella città dell’Aquila ha aperto una sua sede, che sarà potenziata e allargata nei prossimi mesi, per formare i funzionari pubblici sulla gestione delle emergenze.
L’INCHIESTA E L’INCARICO
L’incarico a Severino è stato assegnato attraverso una delibera firmata dal direttore generale della Asl Ferdinando Romano. «La polizia postale e delle comunicazioni-Abruzzo ha notificato istanza relativa al procedimento penale a carico di ignoti delle procura della Repubblica presso il tribunale dell’Aquila, riguardante il recente attacco informatico subito dall’azienda», si spiega nella delibera, che sottolinea «la necessità di preservazione gli interessi dell’ente sin dalla fase delle indagini preliminari, considerando infatti che alla persona offesa dal reato la legge riconosce plurimi poteri, diritti e facoltà (a titolo esemplificativo di sollecitazione, di informativa e partecipazione), esercitati mediante la difesa tecnica espletata da un difensore appositamente nominato, altresì preordinati alla costituzione di parte civile».
Quindi l’assegnazione dell’incarico legale all’ex ministra, «al fine di tutelare gli interessi dell’azienda nel procedimento penale quale persona offesa e danneggiata» e «con ogni più ampio potere connesso all’esercizio del mandato».
L’ALTRO SUPER ESPERTO
Paola Severino è il secondo super esperto nazionale chiamato dall’Asl dopo l’attacco hacker. L’azienda ha infatti già ingaggiato anche Alfonso Celotto, avvocato e docente universitario, ma soprattutto capo di gabinetto e vertice ministeriale di alto livello nei dicasteri guidati da Bonino, Calderoli, Tremonti, Triglia, Guidi e Barca. La Asl ha però schierato Celotto su un altro fronte caldo, quello specifico sulla privacy.
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