Hanane, l’ultimo abbraccio: «Figlia mia, mi sei mancata»
L’arrivo alle 4 del mattino nella casa in Marocco, la bimba l’aspettava sulla porta L’amica che l’ha accompagnata dalla Marsica: tanta felicità, desiderio esaudito
SAN BENEDETTO DEI MARSI. «Mamma, mi sei mancata tanto». Sono queste le prime parole che la figlia di Hanane ha pronunciato quando nel cuore della notte ha visto arrivare l’ambulanza con a bordo la madre malata. Nonostante il difficile viaggio da Pescina fino a Casablanca, quando Hanane ha visto la piccola un sorriso ha illuminato il suo volto, stanco e provato, e per un attimo la donna marocchina protagonista di una bellissima gara di solidarietà ha dimenticato tutto il dolore. Hanane sta morendo e ha espresso un ultimo desiderio: rivedere sua figlia.
IL VIAGGIO
Dopo giorni di organizzazione, lunedì mattina Hanane ha lasciato l’hospice di Pescina dove era ricoverata e insieme alla sua amica Soumia El Alami e all’infermiere Luca Trapasso è partita alla volta del Marocco. Grazie a una gara di solidarietà promossa dall’amministrazione comunale di San Benedetto dei Marsi, un’ambulanza della Misericordia di San Benedetto ha raggiunto l’aeroporto di Roma Fiumicino dove Hanane e i suoi accompagnatori si sono imbarcati su un volo diretto in Marocco. «Non è stato un viaggio semplice», ha raccontato l’amica della donna malata, «ci sono stati dei momenti molto difficili, ma grazie alla professionalità dell’infermiere che ci ha accompagnato siamo riusciti a superarli». Il volo è partito dall’aeroporto di Fiumicino alle 17.30 ed è atterrato in serata a Casablanca. Poi da lì, con un’ambulanza, Hanane e Soumia hanno affrontato altre quattro ore di viaggio, sempre in ambulanza, fino ad arrivare a casa. «Le strade, in alcuni tratti erano dissestate, e per Hanane non è stato facile», ha continuato Soumia, «ma la gioia di poter riabbracciare la figlia le ha dato la forza di andare avanti».
L’INCONTRO
«Sto combattendo solo per poter riabbracciare mia figlia». Hanane, con un filo di voce, durante il tragitto da Casablanca alla città dove vivono il fratello e la cognata – che da luglio scorso si occupano della sua bambina di cinque anni (erroneamente nei giorni scorsi era stato riportato che aveva 10 anni) – ha ripetuto solo questa frase. «Mi chiedeva sempre quanto mancava a casa», ha ricordato Soumia, «cercavo di tranquillizzarla perché capivo che non stava bene ed era molto provata». L’arrivo alle 4 del mattino. Sull’uscio di casa, ad aspettare la mamma, c’era la sua piccola che non vedeva l’ora di riabbracciarla. Quando Soumia le ha detto che erano arrivate Hanane, distesa sulla barella e priva di forze, ha sorriso e i suoi occhi si sono riempiti di lacrime di gioia. «Mi sei mancata tanto mamma», sono state le prime della bambina che poi l’ha abbracciata. Mamma e figlia si sono tenute per mano per un lungo tempo.
LA SOLIDARIETÀ
«Senza la gente di San Benedetto, senza l'aiuto del sindaco Antonio Cerasani, della Protezione civile, della Misericordia e di ogni singola persona non saremmo mai riusciti a realizzare il sogno di Hanane», ha affermato l’amica Soumia, «quando ha iniziato a stare male, abbiamo capito subito che la bambina non poteva più stare con lei e con il marito, che si alzava alle 3 per andare a lavorare a Fucino, e poi tornava a casa per accudire la moglie e la figlia. A luglio l’ho portata in Marocco dallo zio e dalla zia che si sono presi cura di lei con tanto amore. Al nostro arrivo Hanane le ha dato tanti giochi e tanti vestiti che le hanno donato i medici e gli infermieri dell’hospice di Pescina. Era contenta e Hanane l’ha guardata con gli occhi innamorati della mamma. Grazie a San Benedetto e grazie a tutta la Marsica, senza di loro quest’ultimo abbraccio non sarebbe stato possibile».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
IL VIAGGIO
Dopo giorni di organizzazione, lunedì mattina Hanane ha lasciato l’hospice di Pescina dove era ricoverata e insieme alla sua amica Soumia El Alami e all’infermiere Luca Trapasso è partita alla volta del Marocco. Grazie a una gara di solidarietà promossa dall’amministrazione comunale di San Benedetto dei Marsi, un’ambulanza della Misericordia di San Benedetto ha raggiunto l’aeroporto di Roma Fiumicino dove Hanane e i suoi accompagnatori si sono imbarcati su un volo diretto in Marocco. «Non è stato un viaggio semplice», ha raccontato l’amica della donna malata, «ci sono stati dei momenti molto difficili, ma grazie alla professionalità dell’infermiere che ci ha accompagnato siamo riusciti a superarli». Il volo è partito dall’aeroporto di Fiumicino alle 17.30 ed è atterrato in serata a Casablanca. Poi da lì, con un’ambulanza, Hanane e Soumia hanno affrontato altre quattro ore di viaggio, sempre in ambulanza, fino ad arrivare a casa. «Le strade, in alcuni tratti erano dissestate, e per Hanane non è stato facile», ha continuato Soumia, «ma la gioia di poter riabbracciare la figlia le ha dato la forza di andare avanti».
L’INCONTRO
«Sto combattendo solo per poter riabbracciare mia figlia». Hanane, con un filo di voce, durante il tragitto da Casablanca alla città dove vivono il fratello e la cognata – che da luglio scorso si occupano della sua bambina di cinque anni (erroneamente nei giorni scorsi era stato riportato che aveva 10 anni) – ha ripetuto solo questa frase. «Mi chiedeva sempre quanto mancava a casa», ha ricordato Soumia, «cercavo di tranquillizzarla perché capivo che non stava bene ed era molto provata». L’arrivo alle 4 del mattino. Sull’uscio di casa, ad aspettare la mamma, c’era la sua piccola che non vedeva l’ora di riabbracciarla. Quando Soumia le ha detto che erano arrivate Hanane, distesa sulla barella e priva di forze, ha sorriso e i suoi occhi si sono riempiti di lacrime di gioia. «Mi sei mancata tanto mamma», sono state le prime della bambina che poi l’ha abbracciata. Mamma e figlia si sono tenute per mano per un lungo tempo.
LA SOLIDARIETÀ
«Senza la gente di San Benedetto, senza l'aiuto del sindaco Antonio Cerasani, della Protezione civile, della Misericordia e di ogni singola persona non saremmo mai riusciti a realizzare il sogno di Hanane», ha affermato l’amica Soumia, «quando ha iniziato a stare male, abbiamo capito subito che la bambina non poteva più stare con lei e con il marito, che si alzava alle 3 per andare a lavorare a Fucino, e poi tornava a casa per accudire la moglie e la figlia. A luglio l’ho portata in Marocco dallo zio e dalla zia che si sono presi cura di lei con tanto amore. Al nostro arrivo Hanane le ha dato tanti giochi e tanti vestiti che le hanno donato i medici e gli infermieri dell’hospice di Pescina. Era contenta e Hanane l’ha guardata con gli occhi innamorati della mamma. Grazie a San Benedetto e grazie a tutta la Marsica, senza di loro quest’ultimo abbraccio non sarebbe stato possibile».
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