I 600 anni del convento di San Giuliano
Al via una serie di iniziative per celebrare anche il sesto centenario dell’Osservanza dei frati minori d’Abruzzo
L’AQUILA. Una storia lunga 600 anni. È quella del convento di San Giuliano e del francescanesimo in Abruzzo. Per ricordarla e approfondirla la Provincia francescana «San Bernardino da Siena» dei frati Minori d’Abruzzo, con la collaborazione scientifica della Deputazione di Storia patria negli Abruzzi e l’adesione delle consorelle province abruzzesi dei minori Cappuccini e Conventuali, ha organizzato un ciclo di conferenze che partirà il 14 aprile da Teramo e raggiungerà il 23 e il 24 ottobre la città dell’Aquila, in una nuova sala conferenze del convento di San Giuliano. All’iniziativa ha offerto il proprio sostegno la Fondazione Carispaq.
A marzo 2014 è stato costituito un comitato scientifico di livello qualificato, composto da Marco Bartoli, dell’Università Lumsa di Roma, Alessandra Bartolomei Romagnoli, della Pontificia università Gregoriana di Roma, Maria Rita Berardi, dell’Ateneo dell’Aquila, Alvaro Cicciotti, della Pontificia università Antonianum di Roma, Grado Giovanni Merlo dell’Ateneo di Milano, Letizia Pellegrini dell’Università di Macerata, padre Carlo Serri ministro provinciale dei frati Minori d’Abruzzo. L’apertura delle iniziative ha avuto luogo lo scorso anno con l’insediamento dell’organismo e una manifestazione ad hoc. Il cartellone, presentato ieri mattina in una conferenza stampa che si è tenuta al Comune, proseguirà nel primo semestre del 2015 con una serie di conferenze ed eventi in varie località della regione e si concluderà con un convegno di studi programmato per il prossimo ottobre, nel convento di San Giuliano. L’appuntamento di chiusura dell’anno dedicato alle iniziative per il sesto centenario dell’introduzione dell’osservanza in Abruzzo si terrà nei giorni 23 e 24 ottobre nella sala conferenze del convento appena restaurata.
Saranno approfondite le tematiche riguardanti le origini dell’osservanza minoritica, ma sarà anche l’occasione per salutare l’avvenuto restauro del conventino e della chiesa gravemente danneggiata dal terremoto. Con l’occasione verrà inaugurata la sala conferenze del convento di San Giuliano, ricavata in un locale vicino alla biblioteca e mai utilizzata prima.
«Sarà per noi un onore ospitare la conferenza all’interno del convento che per molto tempo è stato inaccessibile», ha commentato il ministro provinciale dei frati Minori d’Abruzzo, padre Carlo Serri. «Siamo convinti che il movimento francescano molto abbia dato alla regione e non solo, interessando l’intera Europa grazie all’opera di San Giovanni da Capestrano».
Sulla figura del santo e sulla sua dimensione europea si è soffermato anche Walter Capezzali che nella presentazione delle iniziative ha ricordato come «sia stato un grande oratore tanto che i suoi studi sono stati tenuti presenti in tutte le università del tempo. Monumenti che ricordano la sua persona e la sua opera si trovano in moltissime città europee. Pur avendo un così ampio respiro, San Giovanni da Capestrano tuttavia non ha mai dimenticato le sue origini, ponendo grande attenzione alla città dell’Aquila e ai suoi abitanti. Basti ricordare che l'ospedale San Salvatore è stato fondato appunto da San Giovanni».
Il convegno di chiusura dell’anno porrà grande attenzione anche alla monumentale basilica di San Bernardino da Siena, nel cui convento ha sede la Curia provinciale dell’Ordine, restituita al suo splendore solo da qualche giorno e la cui inaugurazione è prevista all'inizio del prossimo mese.
Sarà programmata una visita guidata per i convegnisti e una celebrazione religiosa.
«Siamo orgogliosi di essere la città in cui è nata una delle più importanti organizzazioni francescane», ha concluso l’assessore alla Cultura del Comune Betty Leone. «Il francescanesimo ha condizionato moltissimo il rapporto tra le persone e la religione, influenzando l’organizzazione civile e solidaristica».
Michela Corridore
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