I candidati sindaci pronti a firmare il Patto con la città

L’AQUILA. C’è la volontà di tutti e sei i candidati sindaci al comune dell’Aquila, di firmare il “Patto con la città” proposto dall’Ance sul Centro (nel numero di venerdì 14 aprile), in cui vengono elencate le priorità per far uscire dal pantano la ricostruzione, soprattutto pubblica.

I punti, che riportiamo nella tabella in alto, sono proposte che il presidente dell’Ance, Ettore Barattelli, vuole sottoporre all’attenzione dei candidati, per poi aprire un tavolo «concreto» di discussione e arrivare alla firma – da parte di tutti e sei, pur nelle loro diversità di prospettive – di un documento che nei punti chiave e per quanto riguarda l’aspetto politico, impegni gli aspiranti sindaci sindaci con l’intera città a rispettare quanto sottoscritto.

I candidati hanno accolto con favore l’iniziativa dell’Ance e del Centro.

TRIFUOGGI BIBLICO. «Ritengo apprezzabile ogni iniziativa che consenta, in assoluta trasparenza, di abbattere i tempi biblici della burocrazia e di accelerare la ricostruzione», il commento di Nicola Trifuoggi, ex vicesindaco e ora candidato con una sua lista civica (il cui nome è da rivelare). «L’amministrazione, da parte sua, deve assumere una posizione chiara e definitiva su quanto va fatto per le opere pubbliche di competenza».

PAGLIARICCIO: MI PIACE!

«Mi piace molto l’idea dell’osservatorio mensile», dice Claudia Pagliariccio, candidata di Casapound. «Vedersi ogni mese per fare il punto di quello che va e quello che non va, è un’idea molto buona. Ritengo anche sia indispensabile dare un’accelerata alla ricostruzione. Anche perché è scandaloso che il Comune – quindi i cittadini – paghi tutti quei soldi (2 milioni di euro al mese, ndr) per gli affitti».

SILVERI E DI VITTORIO. «Voglio rifarmi a una citazione di Giuseppe Di Vittorio (sindacalista e deputato socialista anni ’30-’50, ndr)», è il commento del candidato Giancarlo Silveri, della lista Riscatto Popolare. «Se do una cosa a te e tu una cosa a me, abbiamo una cosa ciascuno. Se ognuno mette una sua idea, abbiamo più idee. E la circolazione e il confronto delle idee è sempre positivo: permette una maggiore conoscenza delle situazioni, delle cose, e la possibilità di rivedere le proprie opinioni. Solo i pazzi non cambiamo mai idea...»

BIONDI NON DEROGA. Il candidato del centrodestra, Pierluigi Biondi, è perplesso su un paio di punti proposti dall’Ance: le deroghe e la sede unica o diffusa del Comune. «Le deroghe per la ricostruzione deve darle il parlamento e lo ha già fatto e non le concederà di nuovo, soprattutto ora che siamo quasi in campagna elettorale. E poi nel panorama nazionale mettiamoci in testa che L’Aquila non è più centrale», spiega Biondi. «L’iniziativa dell’Ance è buona, ma dobbiamo parlarne perché, ad esempio, sulla sede unica del Comune o sede diffusa, non possono esserci due scuole di pensiero. È sicuro che in centro devono tornarci gli uffici, ma bisogna prima pensare ai parcheggi, dove il cittadino arriva, lascia l’auto, fa quello che deve e torna a casa in tranquillità. La ricostruzione: bisogna accelerare, istituendo una task force di tecnici. Sulla ricostruzione pubblica si è perso troppo tempo, spendendo troppi soldi per riparare al tempo perso».

DI BENEDETTO CI STA. «Bisogna cercare una sorta di condivisione su alcuni temi, al di sopra delle parti», è il pensiero del candidato sindaco del centrosinistra, Americo Di Benedetto. «La sede unica va rivista, vanno rivisti gli affitti. Vediamo anche il decreto sugli appalti. Ma tutto va organizzato, così come l’osservatorio mensile. Un documento che salvaguardi i princìpi piace a tutti. C’è bisogno di un cambiamento di metodo. Poi i tecnici faranno la parte tecnica e i politici quella politica».

CIMORONI... CI PENSO Non è stato possibile raggiungere Carla Cimoroni. La candidata della lista L’Aquila Chiama (l’unione di L’Aquila che Vogliamo e Appello per L’Aquila) era in viaggio.

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