COCULLO
I Comuni della Valle del Sagittario: "Rito dei serpari patrimonio Unesco"
Torna a riunirsi il comitato promotore che lavora sulla candidatura dal 2013
COCULLO. Il Rito dei serpari patrimonio dell'Unesco? Torna a riunirsi il comitato che, dal 2013, ha intrapreso il lavoro per la candidatura a Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità Unesco della Festa di San Domenico Abate a Cocullo.
Dopo una pausa a causa della pandemia, riprende oggi su nuove basi il cammino dei promotori, che propongono come vetrina e patrimonio di tutto il territorio dell’Appennino l'antica e ormai celeberrima festa del 1° maggio.
A proporre il dossier è la rete dei comuni della Valle del Sagittario (Cocullo, Anversa degli Abruzzi, Villalago, Scanno, Bugnara ed Introdacqua), tutti legati alla devozione a San Domenico. Ma la rete comprende un cerchio più ampio ugualmente e variamente legata alla devozione al Santo: i comuni della Ciociaria (Sora, Collepardo, Atina, Villa Latina e Sant’Elia Fiumerapido), della fascia pedemontana della Maiella teatina (Villamagna, Pretoro, Palombaro e Pizzoferrato), del Molise (San Pietro Avellana e Fornelli) e Foligno, pese di origine di San Domenico.
"Tutte queste comunità, nel loro lavoro di aggiornamento del dossier di candidatura, saranno sostenuti dalla Regione Abruzzo, dalla Provincia dell’Aquila e di Frosinone, dall’Aci Abruzzo e dall’Anci Lazio, oltre che da associazioni ed istituzioni di prestigio come Italia Nostra, il Wwf, Ambiente è/e Vita, l’associazione dei Parchi Letterari, il Pnalm ed il Parco della Maiella. La rete dei comuni si è data un programma di lavoro che, in sé, indipendentemente dal raggiungimento, auspicato, dell’obiettivo “Patrimonio Unesco”, rappresenta un valore importante per la crescita e l’arricchimento culturale e sociale delle comunità coinvolte", recita il documento redatto dai Comuni, che sperano di ottenere il riconoscimento già ottenuto da Scanno (riconoscimento del Costume scannese) e Pacentro (con il riconoscimento della Corsa degli Zingari).