I Giovani democratici: sostegno a Cialente
Pietrucci, D’Alessandro e Palumbo: «La sua è una battaglia per la città e per il cratere sismico»
L’AQUILA. «Non è necessario un grande intuito per capire che i turbamenti dei giovani aquilani, da quattro anni a questa parte, non nascono da un gesto simbolico. Le ragioni del gesto, quelle sì che ci turbano, e sono drammatiche e concrete. Le sentiamo sulla nostra pelle: una città privata della sua anima e che non riparte, il lavoro che non c’è, un futuro appeso a non si sa bene cosa».
I Giovani democratici Tiziano Pesce e Mario Schettino, rispettivamente segretario e vice del movimento, si schierano con il sindaco Massimo Cialente e lo incitano ad andare avanti. «La sua battaglia è la nostra», dicono, «In accordo con il nostro segretario cittadino Stefano Albano affiggeremo bandiere neroverdi davanti alla sede del partito in viale della Croce rossa, per esprimere al sindaco la nostra vicinanza».
«Siamo solidali e vicini al sindaco raggiunto da un decreto prefettizio», affermano i consiglieri provinciali del Pd Pierpaolo Pietrucci e Fabrizio D’Alessandro, insieme al consigliere comunale Stefano Palumbo, «con il quale lo si diffida dal persistere nelle iniziative di protesta messe in atto in questi giorni e con cui si minaccia la sua rimozione qualora non dia seguito alle prescrizioni contenute nel decreto stesso. Riteniamo che la battaglia di Cialente appartenga all’intera città e a tutto il cratere e che sia espressione del disagio e della disperazione di una cittadinanza e di una comunità che, a quattro anni dal sisma, sono stufe di promesse non mantenute e mortificate dal silenzio delle massime istituzioni rispetto al grido di dolore che si solleva dal territorio. Cialente non è solo in questo momento. Ha la vicinanza di tanti giovani che vedono nell’inerzia del governo un ostacolo che pregiudica il loro futuro e quello delle generazioni a venire. La battaglia del sindaco non ha colori politici. Gli unici colori di cui si veste sono quelli del nero e del verde, bandiera che deve unificare la voce del Comune dell’Aquila e di tutti quelli del cratere».
Interviene, infine, Federico Ingria segretario regionale di Alternativa futura il quale dice di essere «sbalordito dalla diffida del prefetto Alecci. Da aquilano mi chiedo con quale autorità un rappresentante del governo divulghi simili intimidazioni».
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