reazioni dopo il vertice di roma

I medici: «Alternative al gasdotto»

Sollecitate soluzioni entro gennaio per tutelare la qualità dell’aria

SULMONA. Il congelamento dell’iter di lungo corso della centrale e del metanodotto Snam impone di lavorare sulle alternative. Mercoledì la Regione, con la carta della negazione dell’intesa con lo Stato in conferenza dei servizi, ha ottenuto l’interruzione della partita, iniziata nel 2004. Ora toccherà al governo decidere entro 60 giorni. Scatta, dunque, la corsa contro il tempo. A gennaio le alternative dovranno essere condivise per scongiurare la costruzione della centrale a Case Pente, alle spalle del cimitero. I medici dell’Isde (International society of doctors for environment), l’associazione dei medici per l’ambiente di Sulmona, sollecitano istituzioni e politica a lavorare sin da subito, cogliendo l’opportunità offerta dal gruppo di lavoro della commissione ambiente dell’Ordine dei medici.

«Non si può perdere tempo» avverte per l’Isde Roberto Ranalli, già primario di Oncologia «è auspicabile che ci si metta insieme per trovare soluzioni alternative e convincere il governo». Il comitato medici si è più volte espresso sui rischi per la salute connessi alla centrale. «Le immissioni in atmosfera, la cui concentrazione rilevata dalla stessa Snam nel 2008 appare già al limite, di ossidi di azoto, carbonio, zolfo e particolato fine per 24 ore al giorno e 365 giorni l’anno, concentrate dall’inversione termica» avverte Ranalli «provocherebbero un deterioramento della qualità dell’aria, ma anche dell’acqua e del terreno, e un incremento di patologie respiratorie, cardiovascolari e oncologiche».

Aumento di inquinamento atmosferico e di conseguenza della catena alimentare, dunque, con conseguente maggiore incidenza di tumori, ictus, leucemie e crisi cardiache. Temi che impongono maggiore attenzione, sollecitata anche da Clotilde Iavarone, presidente dell’associazione Orsa pro natura peligna. «Sulle opere su cui è stata negata l’intesa la legge prevede che la soluzione venga valutata e comparata entro sei mesi» fa notare «di concerto con gli organi statali competenti e in ottemperanza al principio di leale collaborazione, con soluzioni alternative elaborate dalla Regione».

Federica Pantano

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