I vigili del fuoco vanno via Amministratori in allarme
Sindaci in allarme: i vigili del fuoco stanno smobilitando. COm l'estate riduzione del personale all’Aquila
L'AQUILA. Missione compiuta, o quasi. «Prolungasi missione di giorni 2 personale delle colonne mobili regionali e squadre Saf impegnato nelle operazioni di soccorso». I pompieri non lasceranno Castelvecchio Subequo, e i puntellamenti della chiesa di San Giovanni, il 28 giugno, ma il 30. Quando l'assessore alla ricostruzione Gianfranco Calcagni ha letto il fax del centro operativo nazionale ha allertato il sindaco: «Lasciano i lavori a metà, qui rischiamo di rimanere da soli».
L'ALLERTA. Parte dalla Valle Subequana l'allarme rosso per la progressiva smobilitazione delle squadre esterne dei pompieri che da 14 mesi sono impegnati sul fronte terremoto. L'avvicinarsi della stagione estiva è destinato a portare con sé anche una progressiva riduzione del personale temporaneamente distaccato all'Aquila per continuare a seguire, tra le altre competenze, le opere di messa in sicurezza, il trasporto delle macerie e il controllo degli edifici danneggiati. Lo stop ai lavori di puntellamento «pubblici» in centro storico a Castelvecchio Subequo è solo il primo di una serie di lavori che con ogni probabilità non verranno portati a termine dai pompieri.
IL DOCUMENTO. La breve nota a firma di Alfio Pini, capo del corpo nazionale dei vigili del fuoco, ha messo in subbuglio la piccola comunità subequana e potrebbe estendersi, a macchia d'olio, a tutti i 57 centri del cratere sismico, compreso il capoluogo di regione. La presenza dei pompieri, gli «angeli del terremoto», è stata massiccia fin dai primi istanti dopo il sisma. Ora lo spiegamento di forze sul territorio rischia di subire un pesante ridimensionamento, con conseguenze negative sulle tante opere da portare a termine. «I vigili», spiega l'assessore di Castelvecchio Subequo Gianfranco Calcagni, «mi hanno comunicato che devono interrompere i lavori di messa in sicurezza della chiesa di San Giovanni. Debbo precisare che si tratta di lavori progettati e programmati da quasi un anno. Hanno cominciato a recuperare tutte le loro attrezzature perché, mi dicono, hanno ricevuto ordini superiori». E così, i puntellamenti della chiesa, già avviati, saranno interrotti. «E questo è un altro problema», dicono gli amministratori locali.
IL SINDACO. Molto allarmato anche il sindaco Pietro Salutari, ieri a Cuneo per una manifestazione dei borghi autentici. «I pompieri del Piemonte stanno per abbandonarci», dice al telefono. «Questo ci crea enormi problemi anche perché il lavoro non è nemmeno alla metà. Se non ci sono i soldi per pagare le ditte, chi porterà a termine, adesso, quei puntellamenti? Rischiamo di paralizzare ancora di più la rinascita dei nostri piccoli centri già piegati in maniera pesante dal terremoto. A quanto ne so, l'ordine di rientrare è legato al fatto che non ci sono più disponibilità per la logistica di queste trasferte. L'affidamento dei lavori è passato attraverso la struttura di gestione dell'emergenza, che li ha consegnati ai pompieri. Ora qualcuno dovrà darci delle spiegazioni». Chiesto l'intervento del commissario Chiodi. Vani, ieri, i tentativi di rintracciare il direttore regionale dei vigili del fuoco Sergio Basti per ottenere una replica all'allarme degli amministratori.
L'ALLERTA. Parte dalla Valle Subequana l'allarme rosso per la progressiva smobilitazione delle squadre esterne dei pompieri che da 14 mesi sono impegnati sul fronte terremoto. L'avvicinarsi della stagione estiva è destinato a portare con sé anche una progressiva riduzione del personale temporaneamente distaccato all'Aquila per continuare a seguire, tra le altre competenze, le opere di messa in sicurezza, il trasporto delle macerie e il controllo degli edifici danneggiati. Lo stop ai lavori di puntellamento «pubblici» in centro storico a Castelvecchio Subequo è solo il primo di una serie di lavori che con ogni probabilità non verranno portati a termine dai pompieri.
IL DOCUMENTO. La breve nota a firma di Alfio Pini, capo del corpo nazionale dei vigili del fuoco, ha messo in subbuglio la piccola comunità subequana e potrebbe estendersi, a macchia d'olio, a tutti i 57 centri del cratere sismico, compreso il capoluogo di regione. La presenza dei pompieri, gli «angeli del terremoto», è stata massiccia fin dai primi istanti dopo il sisma. Ora lo spiegamento di forze sul territorio rischia di subire un pesante ridimensionamento, con conseguenze negative sulle tante opere da portare a termine. «I vigili», spiega l'assessore di Castelvecchio Subequo Gianfranco Calcagni, «mi hanno comunicato che devono interrompere i lavori di messa in sicurezza della chiesa di San Giovanni. Debbo precisare che si tratta di lavori progettati e programmati da quasi un anno. Hanno cominciato a recuperare tutte le loro attrezzature perché, mi dicono, hanno ricevuto ordini superiori». E così, i puntellamenti della chiesa, già avviati, saranno interrotti. «E questo è un altro problema», dicono gli amministratori locali.
IL SINDACO. Molto allarmato anche il sindaco Pietro Salutari, ieri a Cuneo per una manifestazione dei borghi autentici. «I pompieri del Piemonte stanno per abbandonarci», dice al telefono. «Questo ci crea enormi problemi anche perché il lavoro non è nemmeno alla metà. Se non ci sono i soldi per pagare le ditte, chi porterà a termine, adesso, quei puntellamenti? Rischiamo di paralizzare ancora di più la rinascita dei nostri piccoli centri già piegati in maniera pesante dal terremoto. A quanto ne so, l'ordine di rientrare è legato al fatto che non ci sono più disponibilità per la logistica di queste trasferte. L'affidamento dei lavori è passato attraverso la struttura di gestione dell'emergenza, che li ha consegnati ai pompieri. Ora qualcuno dovrà darci delle spiegazioni». Chiesto l'intervento del commissario Chiodi. Vani, ieri, i tentativi di rintracciare il direttore regionale dei vigili del fuoco Sergio Basti per ottenere una replica all'allarme degli amministratori.
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