Idv: all'Aquila non serve un sindaco tecnico

Mascitelli boccia la proposta di Piccone: idea confusa, ci vuole un nuovo centrosinistra

PESCARA. «Quella di Piccone è un'idea generica e confusa che aggiunge confusione a confusione». Alfonso Mascitelli boccia la proposta del senatore e coordinatore regionale del Pdl, Filippo Piccone, di una candidatura bipartisan un «tecnico alla Mario Monti» a sindaco dell'Aquila nel voto di primavera.

«Già la città dell'Aquila sta soffrendo una ricostrizione che stenta a partire», dice Mascitelli, senatore e segretario regionale dell'Idv. «I tecnici sono una grande risorsa quando sono di aiuto a scelte che, comunque, devono restare nella responsabilità di chi si è offerto al giudizio dei cittadini elettori».

«Dietro la candidatura di un sindaco», prosegue Mascitelli, «ci deve esere un programma comune e una maggioranza di consiglieri pronti a votare i provvedimenti che realizzano quel programma. Stento a pensare che, in pochi mesi, si sia in grado di presentare un programma comune sia al centrosinistra che al centrodestra, anche alla luce di ciò che è successo all'Aquila con la macamza di sinergia fra Chiodi e Cicchetti, da una parte, e l'amministrazione comunale di centrosinistra dall'altra».

«Poi c'è l'esigenza del rispetto dei cittadini. Una cosa il richiamo alla responsabilità di tutte le forze politiche, di fronte a una situazione drammatica, altra cosa è proporre, dietro lo schermo di un tecnico, una maggioranza eterogenea che limiterebbe di fatto la possibilità di scelta dei cittadini».

Oltre che al tecnico bipartisan, l'Idv è contrario anche alla ricandidatura, per il centrosinistra, del sindaco uscente, Massimo Cialente del Pd.

«Sì», spiega Mascitelli. «Che ci siano state delle criticità nell'azione dell'amministrazione comunale non è un giudizio solo nostro. Lo stesso Cialente si è dimesso da vice commissario alla Ricostruzione e, poi (dimissioni queste rientrate), anche da sindaco. Secondo noi, è mancata un'analisi critica del perché la ricostruzione all'Aquila sia ancora ferma. Inoltre, vogliamo costruire, all'Aquila e in Abruzzo, un centrosinistra nuovo che, per esempio, dia voce al valore aggiunto rappresentato dai comitati civici».

Quale test sono le prossime elezioni comunali dell'Aquila per la politica abruzzese?

«Sono un banco di prova estremamente importante per il centrosinistra che deve dimostrare di essere convincente nella sua cultura di governo e in grado di portare avanti un progetto politico realmente condiviso. Il prossimo sindaco, chiunque sia, avrà di fronte scelte importanti che non possono essere fatte in maniera solitaria. Il voto, poi, dovrà dimostrare che che gli aquilani hanno compreso che certe uscite mediatiche del governo Berlusconi non hanno prodotto gli effetti annunciati».

Un ultimo capitolo di questa politica degli annunci, secondo Mascitelli, potrebbe riguardare i 607 milioni di euro di fondi Fas, che il governo uscente ha stanziato in favore dell'Abruzzo.

«La delibera Cipe, di assegnazione delle risorse, che è attualmente ancora alla firma della Corte dei conti», dice il senatore dell'Idv, «potrebbe infatti essere modificata o peggio revocata con un nuovo provvedimento che da indirizzi economici diversi, per il semplice fatto che il ministero dello Sviluppo economico ha omesso di allegare alla legge di bilancio che è diventata nel frattempo legge dello Stato, la relazione motivata e quantificata delle risorse da destinare alle aree sottoutilizzate, con la ripartizione per singole regioni. In parole semplici, i circa 600 milioni di risorse Fas destinati all'Abruzzo non sono stati recepiti in nessun atto programmatorio con valenza di legge».

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