Idv si divide, poi passa la Zinni
Coordinamento, mozione unitaria dopo la bagarre creata dalla contrapposizione tra gli esponenti aquilani e sulmonesi
L'AQUILA. Due mozioni, due aspiranti coordinatori provinciali, una storia di tessere rinfacciate, L'Aquila contro Sulmona. Poi, all'ora di pranzo, la svolta. «Noi siamo un partito diverso». Quindi passa la mozione unitaria con Zinni prima «segretaria».
MOZIONI, EMOZIONI. «Un congresso di e-mozioni», commenta il senatore Stefano Pedica, il parlamentare che mercoledì scorso ha issato il vessillo neroverde sul pennone di palazzo Madama durante la protesta dei 5mila aquilani. E che, trovata la quadratura del cerchio nel primo, e piuttosto vivace, congresso provinciale dell'Italia dei Valori, avvisa subito Di Pietro al cellulare.
Tonino è contento? «Sì, lo è sempre quando ci si mette insieme per lavorare unitariamente e non per spaccare». Legittimato per acclamazione il coordinamento guidato dall'insegnante in pensione Anita Zinni, 62 anni, nata a Montenero di Bisaccia e pertanto compaesana del leader, ma residente a Sulmona, fondatrice del movimento in Abruzzo. L'alternativa era l'aquilano Lelio De Santis.
L'ESECUTIVO. Dell'esecutivo, un direttivo legittimato ad agire «alla pari» rispetto alla coordinatrice, fanno parte quattro rappresentanti di area: Lelio De Santis (L'Aquila), Antonello Santilli (Marsica), Peppino Ranalli (Valle Peligna) e Pasquale Mazzocco (Alto Sangro). Il coordinamento provinciale è composto da Alessandra Vella di Sulmona, Antonello Santilli di Avezzano, Edoardo Brandolini dell'Aquila, Tonino D'Amore di Cerchio, Giancarlo Tronca di Raiano, Giuseppina Camilli dell'Aquila, Marina Del Castello di Pescocostanzo, Francesco D'Agostino di Trasacco, Giuseppe Ranalli di Sulmona, Maria Romilda Ratiglia dell'Aquila, Lelio De Santis dell'Aquila, Clementina Cervale dell'Aquila, Giovanni Cocciante dell'Aquila, Mario Grassi di Ortucchio, Pasquale Mazzocco di Castel di Sangro.
Si tratta di 10 candidati della mozione-Zinni e 5 della mozione-De Santis. Componenti di diritto il consigliere regionale Gino Milano, i consiglieri provinciali Lucia Pandolfi e Rinaldo Mariani, il consigliere comunale dell'Aquila Angelo Mancini e l'assessore Pierluigi Pezzopane. Una ripartizione territoriale che dovrebbe servire a placare gli animi e a ritrovare l'unità.
DUE POSTI IN PIÙ. Inoltre, come annunciato da Carlo Costantini, si proporrà, in via del tutto eccezionale considerata l'emergenza-L'Aquila, la cooptazione nel coordinamento di altri due rappresentanti del partito nel capoluogo: Maria Teresa Tatozzi e Paolo Mingroni. Inoltre, così assicura il senatore Alfonso Mascitelli, al congresso regionale L'Aquila avrà due rappresentanti in un ruolo di non secondaria importanza. Uscito dal vertice ristretto che evita la spaccatura, e la conta, Milano parla di «compromesso politico». Quando il garante Cesare D'Alessandro chiama l'applauso per la «vincitrice» e lo «sconfitto», nella sala con 100 delegati torna il fair play dopo i toni aspri dell'avvio.
MOZIONI, EMOZIONI. «Un congresso di e-mozioni», commenta il senatore Stefano Pedica, il parlamentare che mercoledì scorso ha issato il vessillo neroverde sul pennone di palazzo Madama durante la protesta dei 5mila aquilani. E che, trovata la quadratura del cerchio nel primo, e piuttosto vivace, congresso provinciale dell'Italia dei Valori, avvisa subito Di Pietro al cellulare.
Tonino è contento? «Sì, lo è sempre quando ci si mette insieme per lavorare unitariamente e non per spaccare». Legittimato per acclamazione il coordinamento guidato dall'insegnante in pensione Anita Zinni, 62 anni, nata a Montenero di Bisaccia e pertanto compaesana del leader, ma residente a Sulmona, fondatrice del movimento in Abruzzo. L'alternativa era l'aquilano Lelio De Santis.
L'ESECUTIVO. Dell'esecutivo, un direttivo legittimato ad agire «alla pari» rispetto alla coordinatrice, fanno parte quattro rappresentanti di area: Lelio De Santis (L'Aquila), Antonello Santilli (Marsica), Peppino Ranalli (Valle Peligna) e Pasquale Mazzocco (Alto Sangro). Il coordinamento provinciale è composto da Alessandra Vella di Sulmona, Antonello Santilli di Avezzano, Edoardo Brandolini dell'Aquila, Tonino D'Amore di Cerchio, Giancarlo Tronca di Raiano, Giuseppina Camilli dell'Aquila, Marina Del Castello di Pescocostanzo, Francesco D'Agostino di Trasacco, Giuseppe Ranalli di Sulmona, Maria Romilda Ratiglia dell'Aquila, Lelio De Santis dell'Aquila, Clementina Cervale dell'Aquila, Giovanni Cocciante dell'Aquila, Mario Grassi di Ortucchio, Pasquale Mazzocco di Castel di Sangro.
Si tratta di 10 candidati della mozione-Zinni e 5 della mozione-De Santis. Componenti di diritto il consigliere regionale Gino Milano, i consiglieri provinciali Lucia Pandolfi e Rinaldo Mariani, il consigliere comunale dell'Aquila Angelo Mancini e l'assessore Pierluigi Pezzopane. Una ripartizione territoriale che dovrebbe servire a placare gli animi e a ritrovare l'unità.
DUE POSTI IN PIÙ. Inoltre, come annunciato da Carlo Costantini, si proporrà, in via del tutto eccezionale considerata l'emergenza-L'Aquila, la cooptazione nel coordinamento di altri due rappresentanti del partito nel capoluogo: Maria Teresa Tatozzi e Paolo Mingroni. Inoltre, così assicura il senatore Alfonso Mascitelli, al congresso regionale L'Aquila avrà due rappresentanti in un ruolo di non secondaria importanza. Uscito dal vertice ristretto che evita la spaccatura, e la conta, Milano parla di «compromesso politico». Quando il garante Cesare D'Alessandro chiama l'applauso per la «vincitrice» e lo «sconfitto», nella sala con 100 delegati torna il fair play dopo i toni aspri dell'avvio.
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