Il cane Briciola torna a casa
Il Tar accoglie il ricorso. Esulta la piccola Nicoletta
AVEZZANO. Un nuovo colpo di scena nella vicenda di Briciola, il cane allontanato dalla sua padroncina e che ora può tornare a casa. L'ordinanza del sindaco di Avezzano, Antonio Floris, che disponeva l'allontanamento del cane dal giardino di casa e di conseguenza dalla sua Nicoletta, emessa dopo la richiesta della Asl di Avezzano, è stata sospesa dal Tar.
Il prossimo passaggio è fissato davanti al Tar l'11 luglio, giorno in cui è fissata la trattazione della domanda di sospensione in camera di consiglio. Il Tar aveva già bloccato una precedente ordinanza del sindaco. La trattazione del merito avverrà, invece, il 28 novembre.
«Sono oramai sempre più fiduciosa sul fatto che la giustizia prima o poi trionfa sulle ingiustizie», ha commentato soddisfatta la ragazzina. «Briciola potrebbe tornare a casa», ha aggiunto Nicoletta, «ma mia madre non si fida più perchè teme che qualche sconosciuto possa avvelenarlo. Briciola è ancora nella costosa pensione per cani, ma dove lo trattano bene. Io non posso vederlo quasi mai e il mio timore è che pensi che lo abbiamo abbandonato».
Soddisfazione per la decisione del Tar è stata espressa anche dall'Associazione nazionale di volontariato per la difesa dei consumatori, Codici. «Resto assolutamente sconcertato da tale vicenda», ha dichiarato il segretario nazionale Ivano Giacomelli, «e in particolare, dall'accanimento con cui il potere pubblico si rivolge con azioni legali contro una bambina di 14 anni e il suo cane. Ci chiediamo», continua il segretario nazionale, «come sia possibile che tanta autorevolezza e tanto potere siano utilizzati in maniera distorta, infondendo nell'opinione pubblica e nei cittadini solo paura e sfiducia nella giustizia». Centinaia di e-mail sulla vicenda sono arrivate anche alle associazioni per la difesa degli animali e addirittura al ministero. Del caso di Briciola, infatti, si è occupato anche il ministero della Salute. La segreteria del ministro ha annunciato, infatti, direttamente sulla casella postale della padroncina di Briciola, un sopralluogo. Una richiesta inoltrata nei giorni scorsi proprio dalla ragazzina al ministero, infatti, è stata girata, oltre che alla segreteria particolare del ministro, alla Direzione generale della Sanità pubblica veterinaria e degli alimenti.
Il prossimo passaggio è fissato davanti al Tar l'11 luglio, giorno in cui è fissata la trattazione della domanda di sospensione in camera di consiglio. Il Tar aveva già bloccato una precedente ordinanza del sindaco. La trattazione del merito avverrà, invece, il 28 novembre.
«Sono oramai sempre più fiduciosa sul fatto che la giustizia prima o poi trionfa sulle ingiustizie», ha commentato soddisfatta la ragazzina. «Briciola potrebbe tornare a casa», ha aggiunto Nicoletta, «ma mia madre non si fida più perchè teme che qualche sconosciuto possa avvelenarlo. Briciola è ancora nella costosa pensione per cani, ma dove lo trattano bene. Io non posso vederlo quasi mai e il mio timore è che pensi che lo abbiamo abbandonato».
Soddisfazione per la decisione del Tar è stata espressa anche dall'Associazione nazionale di volontariato per la difesa dei consumatori, Codici. «Resto assolutamente sconcertato da tale vicenda», ha dichiarato il segretario nazionale Ivano Giacomelli, «e in particolare, dall'accanimento con cui il potere pubblico si rivolge con azioni legali contro una bambina di 14 anni e il suo cane. Ci chiediamo», continua il segretario nazionale, «come sia possibile che tanta autorevolezza e tanto potere siano utilizzati in maniera distorta, infondendo nell'opinione pubblica e nei cittadini solo paura e sfiducia nella giustizia». Centinaia di e-mail sulla vicenda sono arrivate anche alle associazioni per la difesa degli animali e addirittura al ministero. Del caso di Briciola, infatti, si è occupato anche il ministero della Salute. La segreteria del ministro ha annunciato, infatti, direttamente sulla casella postale della padroncina di Briciola, un sopralluogo. Una richiesta inoltrata nei giorni scorsi proprio dalla ragazzina al ministero, infatti, è stata girata, oltre che alla segreteria particolare del ministro, alla Direzione generale della Sanità pubblica veterinaria e degli alimenti.